(Money.it) Il conto corrente cointestato presenta diversi vantaggi, infatti sempre molte persone, di solito coppie o comunque familiari, scelgono questo strumento finanziario per le sue utilità. Con questo tipo di conto corrente, tuttavia, i correntisti vanno necessariamente in contro a delle limitazioni aggiuntive, dovute proprio al rispetto dei diritti dell’altro correntista. Il dubbio più comune riguarda quanto si possa prelevare e soprattutto se si può prelevare tutto. Dato che non esiste una risposta univoca, ecco le varie possibilità.
Si può prelevare tutto dal conto corrente cointestato?
La premessa necessaria è che i limiti legali validi per i prelievi sul conto corrente cointestato non sono applicati direttamente dalla banca. Questo significa che, nel rispetto del contratto stipulato dai correntisti, ognuno di loro può prelevare a suo piacimento dal conto, salvo la possibilità degli altri correntisti di agire legalmente per ottenere la restituzione di quanto sottratto indebitamente.
Ovviamente questo principio è valido per quanto riguarda la quota di prelievo di ogni correntista, che dipende dalla sua quota di proprietà del conto ma non può essere verificata dall’istituto di credito al momento del prelievo. Di conseguenza, ognuno dei correntisti può potenzialmente prelevare tutto, ma sarà obbligato a restituire o versare sul conto quanto appartenente agli altri.
Pur non limitando direttamente la quota di prelievo dei correntisti, l’istituto di credito è naturalmente tenuto a far valere altri tipi di limitazioni relative al contratto stipulato. In caso di firma congiunta, ad esempio, nessun co
© Money.it