(BorsaeFinanza.it)
Ancora una volta arrivano numeri record da Porsche, che nei primi tre mesi dell’anno in corso ha visto le vendite aumentare del 18% rispetto allo stesso periodo del 2022. Nello specifico nel periodo gennaio-marzo di quest’anno le auto consegnate sono state superiore alle 80.700 unità, con un aumento che ha interessato tutte le aree geografiche ma in particolar modo la Cina con consegne che si sono attestate a 21.865 auto. Questi numeri sono superiori del 21% se confrontati al primo trimestre dell’anno passato, con una domanda che si sta avvicinando ai livelli pre-pandemia. Buoni numeri provengono anche dall’Europa, con le vendite in aumento del 14% grazie al traino della Germania che ha visto un +19%. Tra i modelli che hanno registrato delle ottime performance troviamo sia i modelli Suv come la Cayenne e la Macan che la sportiva 911. Al contrario deludono le vendite del Taycan, la prima auto completamente elettrica, che hanno visto un calo del 3% a 9.152 auto.
Nel corso della presentazione dei dati la società tedesca ha confermato di rimanere fiduciosa per quanto riguarda l’anno in corso, che ricordiamo dovrebbe registrare vendite in aumento tra il 17-19% ed un fatturato compreso tra i 40-42 miliardi di euro.
Azioni Porsche: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere cosa ci suggerisce il grafico dell’azione quotata alla Borsa di Francoforte. E’ una seduta in leggero ribasso quella odierna per il titolo Porsche, con i prezzi che rimangono sempre vicini ai massimi assoluti posti sulla soglia dei 120 euro. Nel breve periodo l’eventuale superamento di questi livelli andrebbe a rafforzare il trend in atto, aprendo di conseguenza le porte per ulteriori allunghi in direzione dei 125 euro e a seguire verso i 130 euro. In questo contesto eventuali fasi correttive di breve in direzione dei 110-106 euro, che verrebbe catalogate come delle normali prese di beneficio, sarebbero viste come delle potenziali occasioni di acquisto.
Al contrario una discesa dei corsi sotto quest’ultimi livelli, che rappresentano i minimi del mese passato, aprirebbero le porte ad una fase discendente più profonda che avrebbe un primo obiettivo situato sui 101,5 euro e successivamente i 95 euro. Nel caso in cui anche quest’ultimi sostegni dovessero essere violati al ribassi, aumenterebbero le chance d
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