Più risorse finanziarie, più opportunità di assunzione, più semplificazioni. Questi i punti di intesa raggiunti oggi al termine dell’incontro tra il governo e Anci, svoltosi a Palazzo Chigi, a cui hanno partecipato i ministri Renato Brunetta, Daniele Franco, Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna e il Sottosegretario alla Presidenza Roberto Garofoli, e per l’Anci il presidente Antonio De Caro.
Presenti anche i deputati Roberto Pella (Forza Italia) e Gian Pietro Dal Moro (Pd), che hanno manifestato a favore del ddl per trasformare il Dl Pnrr. L’accordo consolida il lavoro tecnico svolto nelle ultime settimane. Ciò si riflette in un pacchetto di misure normative volte a superare le criticità attualmente esistenti e ad affrontare la necessità di rafforzare la capacità amministrativa degli enti locali e la necessità di assumere personale tecnico e professionale qualificato, un’esigenza che è emersa ancora di più. chiaramente con la crescita degli impegni assunti dal Paese prima del PNRR.
Una risposta organica, che sarà attuata legislativamente e parzialmente amministrativamente, che consentirà ai comuni, ma anche alle megalopoli e alle province, nei prossimi cinque anni, durante il periodo del PNRR, di disporre di ulteriori canali per acquisire le competenze professionali necessarie.
Il governo, a cominciare dal presidente del Consiglio Mario Draghi, che l’11 novembre scorso ha partecipato all’Assemblea annuale di Anci a Parma, risponde così alle istanze degli enti locali ea quelle di rafforzamento della capacità progettuale e amministrativa. in modo che possano affrontare la questione del PNRR.
Il pacchetto adottato oggi prevede, tra le altre, le seguenti misure: nuovi posti di lavoro per i comuni che effettuano interventi di CPD. Si stanno realizzando nuovi locali in affitto per contratti a tempo determinato e si elimina il vincolo di non superamento dei costi sostenuti nel 2009. Inoltre, a partire dal 2022, si prevede di fornire significative e crescenti risorse finanziarie a favore dei Comuni.
E anche il fondo dei piccoli comuni. Si sta creando un fondo di 30 milioni per i piccoli comuni con meno di 5.000 abitanti che, nonostante la creazione di nuovi posti di lavoro, non dispongono di risorse finanziarie adeguate. E un fondo per i comuni del sud, 67 milioni sono destinati all’assunzione di professionisti ed esperti da destinare ai comuni meridionali.