Plastic Waste Makers Index: un vero demerito per il mondo intero

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura
Plastica monouso

Continuiamo a produrre plastica che diventa rifiuti: l’ultimo rapporto pubblicato dalla Plastic Waste Makers Index per la Fondazione Minderoo ci fornisce un dato ineluttabile. Solo nel 2021, in tutto il mondo, sono state generate 139 milioni di tonnellate di plastica monouso che si sono trasformate immediatamente in rifiuti. Le cifre sono altissime e registrano un aumento rispetto al 2019 di 6 milioni di tonnellate di rifiuti.

In gran parte dei casi, si tratta di plastica vergine, ovvero materia prodotta ex novo dai combustibili fossili, non riciclata e non riciclabile.

Questi rifiuti si sommano a quelli prodotti negli ultimi decenni, strato su strato, dagli anni ’60 in poi. Ci sono responsabilità collettive, ma alcuni sono più responsabili di altri, e la Plastic Waste Makers Index fa nomi: Exxon Mobil, Dow Chemical, insieme alle lobby del fossile. Affermare che l’industria petrolchimica non sia implicata nei dati choc appena diffusi è, secondo la Plastic Waste Makers Index, “greenwashing del più alto ordine”.

Non c’è modo di emendare questo sistema, come chiarito dal Dottor Andrew Forrest AO, Presidente della Fondazione Minderoo: “Abbiamo bisogno di un approccio fondamentalmente diverso, che interrompa il flusso di nuova produzione di plastica. Abbiamo bisogno di un ‘premio polimerico’ su ogni chilogrammo di polimero plastico a base di combustibile fossile”.

Lo studio ha evidenziato una serie di dati, a partire dal fatto che nel mondo non abbiamo mai avuto così tanti rifiuti di plastica.

Non ci sono prese di coscienza, campagne di sensibilizzazione o strategie aziendali volontaristiche che possano porvi rimedio. La lista delle 20 aziende petrolchimiche responsabili della produzione di plastica monouso rimane pressoché invariata, la produzione plastica continua a crescere, anche se più lentamente del suo tasso storico, determinando non solo problemi ambientali, ma aggravando anche la crisi climatica. Le emissioni legate all’intero ciclo di vita della plastica nel 2021 sono state 460 milioni di tonnellate, proprio come quelle prodotte in totale dal Regno Unito.

Gran parte di queste emissioni deriva dall’industria dei combustibili: petrolifera, gas ma anche petrolchimica. Quando si riesce a inserire la plastica nel ciclo virtuoso del riciclaggio meccanico, si osserva una contrazione delle emissioni tra il 30 e il 40%, un dato importante e utile, ma non sufficiente. Il riciclaggio continua a rivelarsi insufficiente a livello globale, innanzitutto per i tempi che richiede, ma anche, in generale, perché è molto marginale nel settore delle plastiche. Solo un deciso intervento normativo può risollevarne le sorti. L’anno scorso, la produzione di plastiche monouso a base di materia vergine è stata 15 volte quella di plastica riciclata.

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