(Money.it) Installare una piscina nel proprio giardino è il desiderio di molti. Con qualche risparmio e un terreno a disposizione può essere realizzato, ma la fretta non deve portare a errori di valutazione. Prima di procedere alla costruzione, infatti, è bene sapere che anche per le piscine servono i permessi edilizi. Ecco cosa si rischia se la piscina è senza permessi e come sanarla finché si è in tempo.
Quali permessi edilizi servono per le piscine
Le piscine, così come tutti i tipi di costruzioni stabili ancorate al terreno, necessitano dei permessi edilizi richiesti dall’ente territoriale di competenza. La piscina, peraltro, non è qualificabile come pertinenza in senso urbanistico, (a meno che in rare eccezioni) in quanto potenzialmente svolge una funzione completamente autonoma rispetto all’abitazione.
Questo orientamento è stato confermato più volte dalla Corte di cassazione, ma anche dal Tar Lazio con la sentenza n. 11586 del 7 ottobre 2019. In particolare, i giudici hanno rilevato che la realizzazione di una piscina interrata comporta una nuova costruzione, oltre a determinare una nuova planimetria, di conseguenza sono necessari il permesso di costruire e l’autorizzazione paesaggistica (se la zona è vincolata).
Per la costruzione è comunque indispensabile verificare la normativa urbanistica e paesaggistica del Comune di riferimento, al fine di essere in regola anche rispetto a ulteriori misure. Ad esempio, molti Comuni vietano la realizzazione delle piscine nei terreni situati in zone agricole. Tutti i vincoli vengono comunque illustrati dall’ufficio tecnico del Comune, dove può essere valutato il caso specifico rispetto alle norme comunali, regionali e statali.
In ogni caso, la giurisprudenza concorda sulla necessità del
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