Piazza Affari recupera in finale e chiude la sessione con il segno più

Di Gianluca Perrotti 2 minuti di lettura
Piazza Affari

La seduta odierna a Piazza Affari è stata contraddistinta da una notevole volatilità. Dopo un avvio incerto, l’indice Ftse Mib ha recuperato terreno, per poi rallentare e concludere la giornata con un lieve rialzo dello 0,07%, attestandosi a 34.637,75 punti. Il debole avvio di Wall Street ha contribuito a creare incertezza non solo sul listino milanese, ma su tutto il panorama europeo.

L’attenzione degli investitori sulle trimestrali tech

Gli investitori sono particolarmente concentrati sulle trimestrali, con un focus specifico su quelle del settore tecnologico statunitense. Stasera, dopo la chiusura dei mercati, sono attesi i risultati finanziari di Tesla e Alphabet, due colossi del settore, spesso indicati come parte del club dei “Magnifici 7”. Le loro performance forniranno indicazioni cruciali per i mercati, data l’importanza del settore tecnologico negli Stati Uniti.

Anche a Milano cresce l’attesa per le trimestrali delle principali aziende del Ftse Mib. Domani mattina saranno diffusi i dati finanziari di UniCredit, mentre nei prossimi giorni saranno resi noti quelli di Saipem, Eni ed Enel.

Andamenti contrastanti tra i titoli principali

Analizzando i singoli titoli del Ftse Mib, Telecom Italia e Stellantis hanno vissuto una giornata di forti oscillazioni, chiudendo in calo rispettivamente del 2,88% e del 2,32%, posizionandosi in fondo alla classifica del listino. Al contrario, tra i titoli in rialzo spiccano Mediobanca, Prysmian e Saipem, che hanno registrato incrementi superiori all’1%.

Sul fronte obbligazionario, lo spread Btp-Bund è salito a 133 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,75% e quello del benchmark tedesco al 2,41%.

Per quanto riguarda le materie prime, il petrolio Brent ha mostrato una significativa debolezza, scendendo poco sopra gli 80 dollari al barile. L’oro si mantiene stabile a 2.406 dollari l’oncia.

Sul mercato dei cambi, l’euro si è indebolito nei confronti del dollaro, scendendo a 1,086, un dato che riflette le incertezze economiche attuali.

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