Il Ftse Mib a Piazza Affari ha registrato un calo dello 0,49%, attestandosi a 33.541,98 punti. Le maggiori vendite si sono concentrate su alcuni dei principali titoli di Piazza Affari, in particolare Tenaris, che ha perso il 2,2%, e Mps, che ha subito un calo identico. In controtendenza, Saipem ha segnato un incremento del 2,4%, beneficiando dell’aumento del target price da parte di Jefferies, passato da 2,75 a 3 euro. Anche Bper ha chiuso la giornata in positivo, con un rialzo dell’1,1%.
Vendite di case in calo negli Stati Uniti
Dall’agenda macroeconomica, l’unico dato significativo è stato quello delle vendite di case negli Stati Uniti, che hanno registrato un crollo dell’11,3% a maggio. Questo dato ha destato preoccupazioni tra gli investitori, che attendono ora con impazienza il core PCE di venerdì, indice che potrebbe offrire ulteriori spunti sulle dinamiche inflazionistiche e sulle possibili mosse della Federal Reserve in termini di politica monetaria. Nel frattempo, Wall Street è rimasta poco mossa, con gli operatori focalizzati sui risultati di Micron Technology, attesi a mercati chiusi.
In Europa, cresce l’attenzione per il primo turno elettorale in Francia, previsto per questa domenica. L’esito delle elezioni potrebbe influenzare significativamente i mercati, in particolare per quanto riguarda la stabilità politica della regione.
Spread Btp-Bund in leggero aumento
Nel mercato obbligazionario, lo spread tra Btp e Bund tedeschi si è leggermente ampliato, raggiungendo i 153 punti base. Il rendimento del decennale italiano è salito di 6 punti base, attestandosi al 3,98%, mentre il Bund tedesco ha segnato un rendimento del 2,45%.
Sul fronte delle materie prime, il petrolio Brent ha subito una frenata, scendendo a 84 dollari al barile. Questo calo è stato causato dall’aumento delle scorte di greggio e di benzina negli Stati Uniti. Anche l’oro ha registrato una discesa, scendendo sotto la soglia dei 2.300 dollari l’oncia.
Nel mercato dei cambi, l’euro è calato rispetto al dollaro, con il cambio euro/dollaro che si è attestato a 1,068. Il dollaro/yen ha superato la soglia psicologica di 160, toccando i massimi dal 1986, alimentando le speculazioni su un possibile intervento delle autorità giapponesi per stabilizzare la valuta.