Il Ftse Mib a Piazza Affari ha chiuso in rialzo dell’1,4% a 34.358 punti, superando un inizio settimana difficile dovuto all’impatto delle elezioni europee sulle prospettive di stabilità politica nella regione.
Il settore tecnologico e finanziario ha visto un forte interesse da parte degli investitori. Stm ha guadagnato il 3,3%, Ferrari è salita del 3%, A2a ha registrato un aumento del 2,9% e Banca Mediolanum è cresciuta del 2,75%. Al contrario, Leonardo ha subito una flessione dell’1,9% a causa dello stop nelle trattative con KNDS, mentre Telecom Italia ha perso il 2,1%.
Inflazione statunitense e aspettative della Fed
I prezzi al consumo negli Stati Uniti hanno mostrato un rallentamento al 3,3% annuo, con un dato core in calo al 3,4%, superando le aspettative degli analisti. Questo ha aumentato le probabilità di un taglio dei tassi da parte della Fed a settembre, con i future che indicano un’80% di possibilità e prevedono due riduzioni entro la fine dell’anno. Questa sera, la banca centrale americana dovrebbe mantenere invariati i tassi e rilasciare i dot plot, le proiezioni del Fomc sul costo del denaro. Gli investitori saranno particolarmente attenti ai commenti del presidente Jerome Powell, che potrebbero offrire indicazioni sulle prossime mosse della Fed.
Obbligazioni e materie prime
I rendimenti obbligazionari sono in calo, con i Treasury decennali sotto il 4,3% e i biennali in ribasso di circa 15 punti base al 4,68%. Lo spread tra Btp e Bund si è contratto di 6 punti base a 138, con il decennale italiano al 3,92% e il benchmark tedesco al 2,54%. Nel mercato delle materie prime, il petrolio Brent si mantiene sopra gli 82 dollari al barile, nonostante l’aumento delle scorte statunitensi e l’avvertimento dell’AIE su un possibile surplus di offerta entro il 2030. L’oro è salito a 2.325 dollari l’oncia, favorito dall’indebolimento del dollaro. Nel mercato Forex, l’euro/dollaro è risalito a 1,085, mentre il dollaro/yen è sceso sotto quota 156.