In una giornata prevalentemente negativa per le borse europee, Piazza Affari ha mostrato una notevole resistenza, con il Ftse Mib che ha chiuso con un modesto guadagno dello 0,12%, attestandosi a 35.410,13 punti, un risultato positivo raggiunto nonostante il calo significativo di Eni, che ha perso il 2,2% a seguito del collocamento del 2,8% del capitale da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) tramite Accelerated Book Building (ABB). L’operazione ha visto un prezzo di collocamento di 14,855 euro per azione, con un controvalore complessivo di 1,4 miliardi di euro, rappresentando uno sconto dell’1,7% rispetto alla chiusura del giorno precedente.
Accanto alla discesa di Eni, si è registrato un calo del 2% per Erg, ma il mercato ha visto anche performance positive significative, con Bper in rialzo del 3,2%, Leonardo che ha guadagnato il 3,2% e Mps che ha chiuso con un aumento del 2,1%: guadagni che hanno contribuito a mantenere in positivo l’indice Ftse Mib, bilanciando le perdite di altri titoli.
Scenari di Wall Street e dati USA
Oltreoceano, Wall Street continua a viaggiare sui massimi storici, spinta dai dati rassicuranti sull’inflazione che suggeriscono la possibilità di un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve a settembre e wuesto nonostante le dichiarazioni prudenti dei funzionari del Federal Open Market Committee (FOMC). Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono diminuite a 222 mila unità, quasi in linea con le aspettative, con a produzione industriale americana che è rimasta invariata ad aprile, leggermente al di sotto del consensus (+0,1%), mentre l’indice manifatturiero della Fed di Philadelphia per maggio è sceso a 4,5 punti, sotto le stime degli analisti.
Spread, materie Prime e valute
I rendimenti obbligazionari hanno visto un lieve rialzo dopo il calo della vigilia e lo spread tra Btp e Bund che si mantiene stabile intorno ai 130 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,74% e il Bund al 2,44%. Sul fronte delle materie prime, le quotazioni del greggio rimangono in un range ristretto, con il Brent a 83 dollari al barile, mentre l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) ha previsto una domanda più debole per quest’anno, con le scorte di petrolio negli Stati Uniti hanno registrato una riduzione. Nel mercato dei cambi, euro/dollaro si mantiene sui guadagni della giornata precedente a 1,087, mentre il dollaro/yen supera nuovamente quota 155.