La decisione della Banca Centrale Europea di tagliare i tassi di 25 punti base ha influenzato ovviamente Piazza Affari, dove il Ftse Mib ha guadagnato lo 0,95%, chiudendo a 34.834 punti. In particolare, Iveco ha registrato un aumento del 3,8% grazie all’interesse di Leonardo per la sua divisione della difesa, mentre Finecobank ha segnato un +3,1% dopo la pubblicazione dei dati sulla raccolta di maggio. In controtendenza, Erg ha perso l’1,8%, Nexi l’1,7% e Poste Italiane l’1,3%.
Taglio tassi Bce e proiezioni economiche
La Bce ha ridotto i tre tassi di riferimento di 25 punti base, ma ha rivisto al rialzo le previsioni sull’inflazione per il 2024 e il 2025, rispettivamente al 2,5% e al 2,2%. Il Cpi core è atteso al 2,8% nel 2024 e al 2,2% nel 2025. La stima del Pil per il 2023 è stata rivista al rialzo, portandola allo 0,9%, mentre per il 2024 è stata abbassata all’1,4%.
Durante la conferenza stampa, la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha sottolineato che non esiste un percorso predefinito per ulteriori riduzioni dei tassi. Ha ribadito l’importanza dei dati economici futuri, in particolare quelli riguardanti le pressioni salariali, per determinare le prossime mosse della politica monetaria.
Spread, materie prime e valute
I toni restrittivi della Bce hanno spinto al rialzo i rendimenti obbligazionari, con il Btp decennale al 3,86% e il Bund al 2,55%. Lo spread tra i titoli italiani e tedeschi è rimasto stabile a 131 punti base.
Sul fronte delle materie prime, l’oro ha superato i 2.370 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha continuato a salire per il secondo giorno consecutivo, con il Brent a 79,5 dollari al barile. Questo incremento è stato influenzato dalle dichiarazioni del ministro saudita, che ha suggerito una possibile revisione dei piani di produzione dell’Opec+.
Nel mercato valutario, il cambio euro/dollaro si è attestato a 1,088, mentre il dollaro/yen si è stabilizzato intorno a 156.