Piazza Affari: chiusura di settimana incolore con l’inflazione che intanto galoppa

Di Gianluca Perrotti 3 minuti di lettura
Piazza Affari

A Piazza Affari, il Ftse Mib chiude quasi flat con +0,13% a 34.490,95 punti. Telecom Italia registra una flessione del 2,8% nonostante l’approvazione dell’Ue alla cessione della rete a KKR, mentre si attende una nuova offerta del MEF per Sparkle. In ribasso anche Saipem e Diasorin, entrambe con un calo dell’1,7%. In controtendenza Pirelli (+2,8%), Recordati (+2%) e Leonardo (+2,1%).

Inflazione in aumento nella zona euro

L’inflazione nella zona euro ha mostrato un’accelerazione superiore alle attese a maggio, raggiungendo il 2,7% rispetto al 2,4% di aprile. L’indice core, che esclude le componenti più volatili, è aumentato dal 2,7% al 2,9%, segnalando che il processo di riduzione dell’inflazione potrebbe incontrare più ostacoli del previsto.

In Italia, i prezzi al consumo hanno registrato un incremento dello 0,2% su base mensile e dello 0,8% su base annua, leggermente al di sopra delle aspettative. Il PIL del primo trimestre ha confermato una crescita dello 0,3% rispetto agli ultimi tre mesi del 2023, con un aumento dello 0,7% su base annua, rivisto dal precedente +0,6%.

Dati Usa e prospettive sui tassi

Negli Stati Uniti, il core PCE, la misura dei prezzi preferita dalla Fed, ha segnato un aumento mensile dello 0,2%, il più basso del 2024, e una crescita annua del 2,8%, stabile rispetto a marzo. La spesa per i consumi, corretta per l’inflazione, è calata inaspettatamente dello 0,1%.

La prossima settimana, l’attenzione sarà rivolta alla riunione della BCE di giovedì, oltre che agli indici ISM e ai dati sul mercato del lavoro statunitense.

Movimenti nei mercati obbligazionari e delle materie prime

Sul mercato obbligazionario, i rendimenti dei Treasury sono scesi dopo la pubblicazione del dato sul core PCE, mentre lo spread Btp-Bund si è stabilizzato a 131 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,96% e quello del Bund al 2,65%.

Tra le materie prime, l’oro è sceso sotto i 2.340 dollari l’oncia, mentre il petrolio Brent ha perso terreno, attestandosi a 81,4 dollari al barile in attesa della riunione dell’OPEC+ prevista per dopodomani. Sul mercato valutario, il cambio euro/dollaro si è apprezzato a 1,084 e il dollaro/yen è salito a 157,2.

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