Piazza Affari: chiusura di contrattazioni a +1,4%, risale la fiducia

Di Gianluca Perrotti 2 minuti di lettura
Piazza Affari Milano

Chiusura in positivo per Piazza Affari, dove il Ftse Mib ha segnato un incremento dell’1,4%, chiudendo a 33.675 punti. Tra i titoli che hanno trainato la crescita spiccano Recordati (+2,9%), A2a (+2,5%) e Brunello Cucinelli (+2,5%). In controtendenza, Iveco ha chiuso praticamente invariata con una leggera flessione dello 0,1%.

Decisioni delle banche centrali

L’attenzione degli investitori è stata principalmente rivolta alle decisioni delle banche centrali. La Bank of England ha scelto di mantenere i tassi d’interesse invariati, ma ha lasciato intendere la possibilità di un allentamento della politica monetaria in futuro, con un potenziale taglio dei tassi previsto per agosto. Inaspettatamente, la banca centrale svizzera ha ridotto i tassi d’interesse di 25 punti base, portandoli all’1,25%.

Debolezza dei dati macro negli Stati Uniti

I dati macroeconomici provenienti dagli Stati Uniti hanno mostrato segnali di debolezza. La costruzione di nuove abitazioni è scesa al ritmo più lento degli ultimi quattro anni, mentre l’indice della Fed di Filadelfia è risultato inferiore alle aspettative. Le richieste iniziali di disoccupazione sono rimaste stabili, attestandosi a 238.000 unità. Questi dati hanno contribuito a un andamento incerto dei mercati oltreoceano, con Wall Street che ha chiuso poco sopra la parità.

Mercati obbligazionari e valutari

Nel settore obbligazionario, lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi si è leggermente ridotto, attestandosi a 151 punti base. Il rendimento del decennale italiano è sceso al 3,94%, mentre il benchmark tedesco si è stabilizzato al 2,43%. Sul fronte valutario, l’euro/dollaro è rimasto pressoché invariato a 1,072, mentre il dollaro/yen ha registrato un apprezzamento, salendo a 158,7.

Materie prime

Tra le materie prime, il petrolio Brent ha mantenuto il livello sopra gli 85 dollari al barile, sostenuto dal calo delle scorte di greggio negli Stati Uniti. Questo ha contribuito a mantenere stabile il prezzo del petrolio, nonostante le fluttuazioni dei mercati globali.

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