Piazza Affari chiude in positivo, mentre Telecom Italia porta a casa quasi un 5%

Di Gianluca Perrotti 2 minuti di lettura
Piazza Affari

Chiusura di giornata in positivo per Piazza Affari che vede il Ftse Mib in rialzo dell’1,3%, chiudendo a 34.306 punti. Telecom Italia guida i guadagni con un aumento del 4,9%, grazie all’upgrade del rating da parte di S&P Global, ora BB con outlook stabile. Saipem (+4,2%) beneficia delle voci su nuovi contratti per oltre 3 miliardi di dollari, mentre Prysmian (+3,4%) continua a ricevere valutazioni positive dagli analisti. Le uniche note negative della giornata sono Campari, in calo dello 0,7%, e Banco Bpm, che perde lo 0,5%.

Wall Street verso nuovi massimi

Oltreoceano, Wall Street sembra pronta a stabilire nuovi massimi storici. Jerome Powell, presidente della Fed, nella sua seconda testimonianza al Congresso Usa, ha espresso “certa fiducia” sulla discesa dell’inflazione, pur indicando che la banca centrale preferirebbe avere maggiore sicurezza prima di tagliare i tassi. Powell ha sottolineato che non sarà necessario raggiungere il 2% di inflazione prima di considerare un taglio dei tassi. Domani sono attesi i dati chiave sull’inflazione negli Stati Uniti, che potrebbero influenzare ulteriormente i mercati. Venerdì, l’attenzione si sposterà sulle trimestrali dei giganti bancari JPMorgan, Citigroup e Wells Fargo.

Mercati obbligazionari e materie prime

Nel mercato obbligazionario, i rendimenti sono in calo. Lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi si riduce a circa 132 punti base, con il rendimento del decennale italiano che scende al 3,86% e quello del Bund tedesco al 2,54%. Le materie prime mostrano segnali di ripresa: il petrolio Brent risale a 85 dollari al barile, mentre l’oro sale a 2.379 dollari l’oncia, mostrando un incremento rispetto ai giorni precedenti.

Forex: stabilità per l’euro, rialzo per il dollaro/yen

Nel mercato Forex, il cambio euro/dollaro rimane stabile intorno a 1,083, mentre il dollaro/yen sale a 161,7. Questa situazione riflette una certa stabilità valutaria, con movimenti moderati che indicano un mercato in attesa dei prossimi dati economici cruciali dagli Stati Uniti.

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