Piazza Affari chiude in calo: c’è attesa per i verbali della Fed

Di Gianluca Perrotti 3 minuti di lettura
Piazza Affari

Piazza Affari chiude la sessione odierna in calo, con il Ftse Mib che perde lo 0,4% e si attesta a 34.460 punti e tra i titoli più penalizzati, Saipem (-1,8%) che registra realizzi dopo il rally della vigilia grazie ai nuovi contratti per 3,7 miliardi di dollari. Banca Popolare di Sondrio (-2,2%), Tenaris (-2%) e Snam (-1,9%) sono anch’essi in ribasso, mentre Stm (+3,1%) e Mps (+2,3%) segnano rialzi significativi.

Focus sui verbali della Fed e Nvidia

Gli investitori guardano con attenzione ai verbali della Federal Reserve, che potrebbero fornire indicazioni sulle future mosse della banca centrale americana riguardo i tassi di interesse e le dichiarazioni recenti dei funzionari della Fed suggeriscono prudenza nei confronti di possibili tagli dei tassi. Parallelamente, i conti trimestrali di Nvidia sono attesi con interesse, poiché l’azienda ha giocato un ruolo chiave nel settore dell’intelligenza artificiale, un segmento che ha trainato i mercati negli ultimi 18 mesi.

In Europa, gli occhi sono puntati anche sulla Banca Centrale Europea (BCE), che domani pubblicherà i dati sulle negoziazioni salariali. I dati tedeschi, già diffusi dalla Bundesbank, hanno mostrato un incremento del 6,2% nel primo trimestre, superando le previsioni. Un simile andamento nella zona euro potrebbe aumentare le preoccupazioni inflazionistiche e influenzare le decisioni future sui tassi di interesse, specialmente dopo il taglio previsto per la riunione di giugno.

Mercati Internazionali e altro

Nel Regno Unito, i dati sui prezzi al consumo mostrano un rallentamento ad aprile, con un incremento dello 0,3% su base mensile e del 2,3% su base annua, rispetto ai precedenti 0,6% e 3,2% di marzo. Anche il dato core è diminuito, passando dal 4,2% al 3,9%, sebbene sia comunque superiore alle attese.

Sul fronte obbligazionario, lo spread Btp-Bund rimane stabile intorno a 129 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,83% e quello del Bund al 2,54%.

Tra le materie prime, l’oro registra una flessione a 2.390 dollari l’oncia. Anche il petrolio è in calo, con il Brent a 82 dollari al barile, influenzato dall’aumento delle scorte statunitensi e in attesa della riunione dell’Opec+ il 1° giugno.

Sul mercato valutario, l’euro si scambia contro il dollaro a 1,084, mentre il dollaro si rafforza sullo yen, raggiungendo quota 156,5.

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