Piazza Affari chiude a -2,8%: continua il momento negativo per il Ftse Mib con cali vertiginosi

Di Gianluca Perrotti 2 minuti di lettura
Piazza Affari Milano

Piazza Affari sotto pressione ha chiuso la giornata di contrattazioni con una significativa flessione. L’indice Ftse Mib è sceso del 2,8%, attestandosi a 32.665 punti. Tra i titoli maggiormente penalizzati, spiccano Unicredit (-5,5%), Leonardo (-5,3%) e Iveco Group (-5,1%). In controtendenza, Amplifon ha guadagnato l’1,2% e Inwit lo 0,3%.

Le banche hanno sofferto particolarmente in questo contesto, complice un rialzo degli spread legato agli acquisti sul Bund tedesco. L’incertezza politica in Francia, in vista delle elezioni anticipate, ha contribuito ad aggravare la situazione, alimentando timori sulla stabilità della regione.

Sentiment dei consumatori in calo negli Stati Uniti

Oggi sono stati pubblicati i dati dell’Università del Michigan sulla fiducia dei consumatori statunitensi. L’indicatore è sceso ai minimi da sette mesi, fermandosi a 65,6 punti. L’aumento dei prezzi ha inciso negativamente sulle prospettive finanziarie personali, influenzando il sentiment dei consumatori. Nel frattempo, Loretta Mester, presidente della Fed di Cleveland, ha accolto positivamente i recenti dati sull’inflazione in calo, pur sottolineando la necessità di ulteriori mesi di dati favorevoli prima di considerare un abbassamento dei tassi di interesse.

Spread Btp-Bund in forte rialzo

Lo spread Btp-Bund ha registrato un marcato aumento, con il decennale italiano stabile al 3,91% e il benchmark tedesco in forte calo al 2,36%, prossimo a segnare la variazione settimanale più significativa di sempre. Sul mercato valutario, l’euro/dollaro si mantiene intorno a quota 1,07, mentre il dollaro/yen si attesta a 157,3 dopo la riunione della Bank of Japan.

Nel settore delle materie prime, il petrolio Brent si è confermato in area 82,5 dollari al barile, sostenuto dalla robusta domanda di carburante. L’oro, invece, si è posizionato intorno ai 2.330 dollari l’oncia.

La settimana prossima, l’attenzione sarà rivolta alle vendite al dettaglio in Cina e negli Stati Uniti, all’inflazione nel Regno Unito, alla riunione della Bank of England e agli indici PMI.

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