Un avvio di settmimana tutto sommato flat per Piazza Affari che chiude la seduta in controtendenza rispetto alle altre borse europee. Il Ftse Mib ha registrato un calo dello 0,58%, terminando a 33.724,82 punti. Questo ribasso è stato principalmente causato dallo stacco dei dividendi di otto grandi società: Banca Mediolanum, Banco BPM, Campari, Ferrari, Iveco Group, Prysmian, Stellantis e UniCredit.
Iveco Group chiude in coda
Tra le società più penalizzate della giornata, Iveco Group ha registrato una perdita del 2,2% al termine della giornata. La notizia che Olof Persson sostituirà Gerrit Marx nel ruolo di Ceo dal 1° luglio 2024 ha pesato sul titolo, facendolo chiudere in coda al listino principale.
Il marchio dello stivatore italiano Iveco chiude la seduta in calo, con una variazione percentuale negativa vista il prezzo che rimane in deficit rispetto alle società minori.
Giornata positiva per Diasorin, Mps e Recordati
Nonostante il contesto negativo per il Ftse Mib, alcune società sono riuscite a registrare delle performance positive. Diasorin è stata la protagonista della giornata, registrando un incremento del 4,1%. Anche Mps e Recordati hanno chiuso in rialzo, rispettivamente con un aumento del 3,1% e del 2,5%.
Prospettive per i prossimi giorni
Le borse europee, dopo le preoccupazioni della settimana scorsa per un’eventuale escalation di tensioni in Medio Oriente, registrano una giornata più distesa. L’attenzione ora si concentra sulla politica monetaria e sugli utili societari, con l’uscita imminente dei conti di Tesla, Meta, Alphabet e Microsoft a Wall Street.
Nel panorama macroeconomico, l’attenzione è ora rivolta ai dati sugli indici Pmi preliminari di aprile e al Pil statunitense del primo trimestre che verrà presentato giovedì. Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce a 136 punti base, con il decennale italiano che scende al 3,85% dopo che S&P ha confermato il rating dell’Italia a BBB con outlook stabile.
Sul fronte delle materie prime, il petrolio Brent si mantiene a 86,6 dollari al barile e l’oro si deprezza a 2.335 dollari l’oncia. Sul fronte valutario, il cambio euro/dollaro si mantiene stabile a 1,064 mentre il dollaro/yen si attesta a 154,8