Pezzotto, abbonati in allarme: via libera al ddl antipirateria, in arrivo multe di 5.000 euro

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
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(Money.it) Nuova stretta contro la pirateria. Il Senato ha approvato con 140 voti favorevoli, all’unanimità, il Ddl antipirateria per contrastare la diffusione illecita di opere audiovisive tutelate dal diritto d’autore, attività che ogni anno causa la perdita di milioni di euro per lo Stato.

Una legge che è stata particolarmente attesa dai settori della musica, dell’editoria e dello sport, coinvolti nella stesura del progetto di legge e che avevano fato pressione affinché si accelerassero i tempi per contrastare il fenomeno della pirateria, ormai in costante aumento.

Infatti, l’ultima elaborazione richiesta dalla Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali (Fapav) aveva evidenziato un aumento degli atti illeciti, passati a 345 milioni nel 2022, la crescita maggiore è stata registrata per i contenuti sportivi in diretta su base annua (+25%).

Tramite il provvedimento l’Agcom avrà maggiori poteri per poter prontamente intervenire in caso di diffusione di contenuti in streaming. A preoccuparsi stavolta non dovranno essere solo coloro che diffondono contenuti piratati, ma anche gli utenti abbonati al famoso “pezzotto”, uno degli strumenti più utilizzati per diffondere in rete materiale protetto da proprietà intellettuale.

È quindi opportuno capire cosa preveda la legge e quali sono i rischi che corre chi è in possesso del pezzotto.

Pezzotto, via libera al Ddl antipirateria: cosa prevede

Il Ddl ha come obiettivi principali quello di salvaguardare e promuovere la proprietà intellettuale – come si legge all’articolo 1 – ma non solo. Prevede sostegni economici a imprese, autori e artisti e misure per rendere più efficace l’attività di contrasto alla pirateria, responsabilizzando gli intermediari di rete.

La legge anti pezzotto, ancora, conferisce nuovi poteri all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), che le consentono di bloccare “tempestivamente” le piattaforme che dif


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