(Finanza.com) Il petrolio Wti tocca i 90 dollari al barile per la prima volta da novembre. Un traguardo importante che certifica l’ascesa dei prezzi alimentata dall’estensione dei tagli all’offerta decisa da Arabia Saudita e Russia, in un contesto di consumi globali mai così elevato.
Questa settimana, l’Agenzia Internazionale dell’Energia ha lanciato un avviso preoccupante, affermando che i continui tagli all’offerta da parte dei due capofila dell’OPEC+ potrebbero generare una “carenza significativa nelle forniture” e alimentare ulteriormente la volatilità dei prezzi. Questo rapporto è stato pubblicato all’indomani della stima dell’OPEC secondo cui il mercato potrebbe affrontare un deficit di oltre 3 milioni di barili al giorno nel prossimo trimestre, il più grande degli ultimi dieci anni.
Di fronte a un aumento dei prezzi di oltre il 30% dalla fine di giugno, alcuni trader si stanno preparando a una possibile correzione.
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