(BorsaeFinanza.it) Quando si parla di petrolio si fa riferimento soprattutto a due tipologie quotate nel mercato delle materie prime: Brent e WTI. Ma di cosa si tratta esattamente? E quali sono le differenze tra i due tipi di greggio? Bisogna premettere che entrambi vengono utilizzati principalmente per la raffinazione della benzina, tema molto di attualità in questo periodo con gli aumenti insostenibili dei prezzi alla pompa. Questo per via della loro caratteristica di prodotti light, ossia poco densi e ideali per la lavorazione dalle raffinerie. Inoltre, il prezzo del Brent e del WTI raramente coincidono, con il primo che normalmente si mantiene più alto del secondo. Entriamo quindi nel vivo dell’argomento e mettiamo in luce tutte le caratteristiche che riguardano i due prodotti e gli elementi essenziali che li distinguono.
Brent: cos’è e caratteristiche
Il Brent è il petrolio estratto nel Mare del Nord, tra le Isole Shetland e la Norvegia, e destinato al mercato europeo. Il greggio è prodotto dalla miscela di quindici tipi di petrolio estratti nel Mare del Nord, tra cui: Brent Blend, Forties Blend Oseberg ed Ekofisk. Il prodotto è di elevata qualità, con un basso contenuto di zolfo e densità ridotta. Per questo, è il più indicato per la produzione dei derivati più richiesti, ossia: benzina, cherosene e diesel. Il benchmark rappresenta il punto di riferimento delle quotazioni in Africa occidentale, nel Mediterraneo e in alcune parti del Sud-Est asiatico, ed è negoziato all’Intercontinental Exchange (ICE
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