Peste suina, primo caso in Lombardia: perché è una pessima notizia

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
Wall Street

(Money.it) Letale per cinghiali e maiali ma innocua per gli umani, la peste suina africana (Psa) si manifesta anche in Lombardia con il primo caso accertato e gravi preoccupazioni da parte degli allevatori di maiali nella regione. Il caso si è aperto con il ritrovamento di una carcassa di cinghiale infetta a Torretta Bagnaria, nel pavese, zona di produzione del noto salame Varzi Dop a pochi chilometri dal Piemonte.

La preoccupazione è altissima perché sul territorio lombardo si concentra il 50% di tutta la suinicoltura, settore chiave per l’economia nazionale, e maggiore produzione di derivati da carne d’Italia.

Il presidente di Cia Lombardia, Paolo Maccazzola rivolge così un accorato appello chiedendo il rapido intervento alle autorità competenti e in particolare del commissario straordinario, Vincenzo Caputi:

«La situazione è gravissima serve arginare questa piaga prima che si arrivi al blocco della circolazione dei prodotti di derivazione suina. Non possiamo lasciare in mano ai cacciatori e alle guardie forestali tutta la responsabilità del contenimento, sono necessari abbattimenti fatti in maniera mirata e soprattutto in tempi rapidi».

È per questo motivo che inizieranno a breve le battute di caccia per “depopolare” gli ungulati. Questi i dati raccolti fino ad ora e le lanciate allerte dalle associazioni di categoria.

Allarme non solo regionale

La Lombardia è ufficialmente la quarta regione colpita dall’epidemia del morbo dei suini manifestatasi in primo luogo nel nostro Paese nei primi giorni del 2022 in Piemonte, a


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