(Money.it) Scatta di nuovo l’allarme in Italia per la peste suina africana (Psa). Proprio in questi giorni a Roma sono state rinvenute due carcasse di cinghiali nelle aree del parco dell’Insugherata – ossia nell’area verde adiacente a via Cortina d’Ampezzo, tra la via Trionfale e la via Cassia – e nell’area boschiva di Casal del Marmo.
A segnalare il ritrovamento, nel primo caso è stato un Guardia Parco, mentre nel secondo caso è stato un residente. A seguito delle segnalazioni sono immediatamente scattati i controlli degli esperti e poco dopo è giunta la conferma dalle analisi di laboratorio delle Asl: i due cinghiali trovati morti erano positivi alla peste suina. Al momento sono in corso gli accertamenti su un terzo esemplare trovato morto.
La peste suina africana è una malattia virale dei suini causata da un virus della famiglia Asfaviridae, – genere Asfivirus – che risulta essere letale nel 98% dei casi (non esistono vaccini). L’infezione non si trasmette all’uomo, colpisce solamente i suidi (suini e cinghiali), in quanto il virus non è in grado di compiere il salto di specie, inoltre, viene completamente debellato con la cottura della carne. La peste suina però rappresenta un pericolo per gli allevamenti ed è quindi scattato il piano per la depopolazione.
Piano che, evidentemente, non è stato correttamente attuato, come denunciato da Coldiretti Lazio: “La situazione è fuori controllo. Quanto accaduto è la dimostrazione che i provvedimenti presi […] sono rimasti inattuati”. Ecco cosa sta accadendo in Italia.
Peste suina, fallito piano depopolamento: “situazione fuori controllo”
Le due conferme hanno fatto scattare l’allarme per la pesta suina africana, rilevata a Roma per la prima volta a maggio 2022. L’epidemia si è poi allargata dalla Liguria al Piemonte arrivando, a inizio anno a contagiare i cinghiali selvatici del Lazio.
Di fronte alla nuova emergenza, il Ministero della Salute ha convocato un ta
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