Perché l’Italia, in ritardo sul Pnrr, sta sacrificando gli alberi per salvare i fondi europei

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
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(Money.it) L’Italia potrebbe “sacrificare gli alberi” sull’altare del Pnrr, per salvare i fondi europei. Il governo Meloni, assieme a tutto il sistema Paese, è in ritardo nell’applicazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per questo potrebbe essere rinviata la piantumazione di 6,6 milioni di alberi. Insomma, uno degli obiettivi “green” del Piano potrebbe al momento saltare, magari con uno spostamento su altri fondi Ue (a partire dal Repower Eu dedicato proprio alla transizione ecologica).

Con una manovra del genere l’esecutivo potrebbe assicurarsi tempi più lunghi, evitando di dover far tutto entro il 2024 e liberando risorse per altri progetti e investimenti considerati più fattibili in tempi stretti e più necessari. Vediamo però nel dettaglio perché il governo sta ritardando nella piantumazione dei nuovi alberi.

Pnrr, perché si punta a piantare 6 milioni di alberi

Per provare a raggiungere gli obiettivi di rimboschimento delle città italiane il Pnrr prevede di piantare in massa nuovi alberi. In tutto ci sono in campo 330 milioni di euro per la forestazione sia urbana che extraurbana. Si punta così a migliorare la qualità dell’aria e a preservare la biodiversità, combattendo il cambiamento climatico e migliorando anche la vita delle persone.

Città con troppo cemento e poco verde, infatti, sono decisamente sono più vulnerabili a eventi meteorologici estremi, oltre ad essere sempre più calde. Il Pnrr quindi, in questo modo, vuole proteggere soprattutto i grandi comuni alle ondate di calore estive più forti, ma anche dalle piogge torrenziali e dalla cattiva qualità dell’aria (con i livelli di inquinamento oramai insostenibili in città come Roma e Milano).

I ritardi dell’Italia sugli obiettivi di forestazione

I fondi europei per que


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