Che cosa ha fatto sì che nel passato praticamente tutti i produttori di computer preferissero il beige all’ormai onnipresente nero?
Esiste una ricca bibliografia di articoli che spiegano il perché I PC degli anni ’80 e ’90 erano beige, ma cerchiamo di analizzarlo in dettaglio. Un fattore chiave dietro la popolarità dei PC beige del passato è che i computer erano generalmente riservati all’uso in ufficio. Le aziende erano i principali clienti dei PC negli anni ’80: 24,6% di tutti gli adulti occupati negli Stati Uniti nel 1984 utilizzava un computer al lavoro, mentre solo l’8,2% di tutte le famiglie possedeva un computer.
Beige, grigio, marrone e altri toni della terra erano di gran moda nei cubicoli degli uffici. Il beige era considerato elegante e professionale, quindi i computer dovevano seguire l’esempio. Facciamo lo stesso con le cucine: chi è che non rinuncia a un tostapane perché di colore rosa e retrò e quindi non si adatta allo stile della mia cucina in acciaio?
Cerchiamo i motivi dei PC di color beige
Un altro fattore che contribuisce è quello IBM ha dominato l’industria dei PC e i suoi prodotti erano prevalentemente beige. Se negli anni ’80 volessi vendere un PC, cloneresti IBM e lo renderesti beige. I computer erano considerati principalmente strumenti piuttosto che sistemi di gioco o di intrattenimento, quindi la scelta sicura era la scelta giusta in termini di aspetto.
Accenniamo anche al fatto che la plastica ingiallisce nel tempo. Le parti del computer grigio chiaro e bianche alla fine diventano gialle all’esposizione ai raggi UV e all’ossidazione. Inoltre, il fumo in ambienti chiusi era molto più comune, quindi nel tempo sui computer si accumulava lentamente uno strato di catrame giallo. Ultimamente c’è un trend che mira a al restauro dei vecchi PC ingialliti dal tempo e, fortunatamente, spesso è possibile farlo con l’aiuto del “Retr0bright”, una tecnica che usa prodotti ossigenati (acqua per lo più) e raggi UV.