(Money.it) La Banca del Giappone ha cambiato, anche se di poco, tono e gli effetti già ci sono: come sottolineato da alcuni analisti, non ci è voluto molto per rivelare quanto i mercati globali siano timorosi di un cambiamento nella politica monetaria ultra-espansiva nipponica.
Nello specifico, le obbligazioni di tutto il mondo sono crollate quando la Bank of Japan, l’unica grande banca centrale a non aver iniziato a invertire la politica monetaria ultra-espansiva, ha sorpreso gli investitori allentando il controllo sui tassi di mercato.
Avendo precedentemente limitato i rendimenti obbligazionari allo 0,5% nel tentativo di alimentare i prestiti e la sua economia, la banca centrale ha detto che ora considera quel livello come un punto di riferimento piuttosto che un limite rigido.
La mossa ha portato il rendimento a 10 anni del Giappone al livello più alto dal 2014, tra le speculazioni ha segnato il primo passo verso la fine dello stimolo straordinario dopo il recente aumento dell’inflazione. Ha anche innescato grandi oscillazioni nello yen, spingendolo fino all’1% in più rispetto al dollaro.
I movimenti e le scelte del Giappone sono osservate attentamente dagli investitori e il mercato obbligazionario subisce forti pressioni in base alle mosse nipponiche: cosa sta succedendo?
Il Giappone preoccupa i mercati del mondo: cosa succede?
I mercati mondiali hanno reagito alla possibilità che rendimenti più elevati in Giappone persuadano gli investitori nipponici, che possiedono quantità considerevoli di obbligazioni statunitensi, europee e australiane, a ridurre le posizioni debitorie estere.
Nel dettaglio, il timore si sta diffo
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