Perché gli Usa perderanno la guerra dei chip contro la Cina

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
Wall Street

(Money.it) La guerra dei chip può finire davvero male per gli Usa, proprio mentre la Casa Bianca raddoppia gli sforzi per bloccare la Cina nello sviluppo dell’industria tecnologica.

L’allarme, l’ultimo in termini cronologici, è arrivato da una voce illustre nel settore: l’amministratore delegato di Nvidia, la società di semiconduttori più preziosa al mondo, ha infatti avvertito che l’industria tech statunitense è a rischio e può subire “enormi danni” dall’escalation della battaglia sui chip tra Washington e Pechino.

Jensen Huang ha affermato che le restrizioni introdotte dall’amministrazione Biden, che includono la limitazione dell’esportazione in Cina di chip avanzati realizzati con tecnologia statunitense, hanno lasciato la sua azienda con le “mani legate dietro la schiena”. C’è un tono di chiaro dissenso, quindi, sulla strategia Usa.

Le osservazioni arrivano dopo un’ultima serie di colpi tra i regolatori dei due Paesi. Le autorità cinesi hanno infatti appena annunciato un divieto per il produttore di chip statunitense Micron, che non potrà installare i suoi prodotti in parti chiave dell’infrastruttura cinese a causa di presunti rischi per la sicurezza. È la prima risposta concreta del governo cinese ai controlli sulle esportazioni che il Dipartimento del Commercio Usa ha implementato lo scorso autunno, una mozione che la Cina sta tentando di contestare nell’Organizzazione mondiale del commercio.

La guerra dei chip sta mettendo le potenze mondiali una contro l’altra in un campo davvero strategico per il futuro. Tuttavia, il conflitto sembra avere già un vincitore, la Cina. Perché gli Usa sono la parte debole e rischiano di perdere contro il dragone?

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