Per le piccole aziende italiane le tariffe di luce e gas sono più elevate rispetto alle grandi aziende. Da una previsione dei costi risulta infatti un conteggio secondo il quale le prime pagano il doppio delle seconde per quanto concerne la bolletta di energia elettrica, mentre per quanto concerne gas addirittura l’aumento è del 178%. L’Ufficio Studi della CGIA fa un’analisi dettagliata da cui emergono dati sicuramente non a favore, ma anzi penalizzanti, per le piccole imprese italiane
- Dallo studio della CGIA emerge che le piccole imprese italiane pagano in media 151,4 euro in bolletta elettrica ogni 1.000 kWh consumati (IVA esclusa), rispetto ai 77 euro ogni 1.000 kWh delle grandi industrie;
- Per quanto riguarda i consumi di gas, il costo medio per le piccole imprese è di 59 euro per 1.000 kWh (IVA esclusa), mentre per le grandi aziende la tariffa media è di 21,2 euro per 1.000 kWh.
Ma da cosa dipende questo divario e storicamente quando i costi per le piccole imprese sono diventati così diversi? Dietro l’aumento delle tariffe elettriche c’è l’aumento del divario storico tra piccole e grandi imprese dall’entrata in vigore della riforma energivora nel 2018. Per quanto riguarda le tariffe del gas, invece, le grandi aziende ricevono offerte personalizzate da venditori con prezzi individuali, il che non avviene nel caso delle piccole imprese. Guardando i dati italiani sul panorama europeo si evince un netto divario a discapito del Belpaese, infatti, i costi energetici sono tra i più alti del Vecchio Continente. La componente fiscale incide anche sui costi: infatti, per la bolletta elettrica in Italia, il 50% del costo totale è dovuto a imposte e tasse, mentre la media per l’area euro scende al 48%. Nella sola Germania le tariffe elettriche sono più alte del 16,7% . I piccoli imprenditori italiani pagano in media il 12,1% in più rispetto alla media europea. In termini di tariffe del gas, l’Italia è al terzo posto dopo Finlandia e Portogallo.