Per la spesa nel 2022 occorreranno 800 euro in più: i prezzi dei generi alimentari lievitano

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura
carello della spesa

La notizia arriva dall’ISTAT e la stima preoccupa le famiglie italiane: lievitano  i prezzi dei beni alimentari (la cui crescita passa da +10,1% di agosto a +11,5%).

In dettaglio cosa è aumentato secondo i dati ISTAT

Sul sito Istat leggiamo le stime preliminari  del mese di settembre 2022:

“L’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% su base mensile e dell’8,9% su base annua (da +8,4% del mese precedente). L’ulteriore accelerazione dell’inflazione su base tendenziale si deve soprattutto ai prezzi dei beni alimentari (la cui crescita passa da +10,1% di agosto a +11,5%) sia lavorati (da +10,4% a +11,7%) sia non lavorati (da +9,8% a +11,0%) e a quelli dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,6% a +5,7%). Contribuiscono, in misura minore, anche i prezzi dei beni non durevoli (da +3,8% a +4,7%) e dei beni semidurevoli (da+2,3% a +2,8%). Pur rallentando di poco, continuano a crescere in misura molto ampia, i prezzi dei beni energetici (da +44,9% di agosto a +44,5%) sia regolamentati (da +47,9% a + 47,7%) sia non regolamentati (da +41,6% a +41,2%); decelerano anche i prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +8,4% a +7,2%). L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +4,4% a +5,0% e quella al netto dei soli beni energetici da +5,0% a +5,5%.

Come impattano questi dati numerici sulla vita degli italiani?

I beni alimentari in un anno costeranno mediamente agli italiani 800 euro in più all’anno. Non accadeva da luglio 1983 (quando registrarono una variazione tendenziale del +12,2%). A settembre 2022  la crescita dei prezzi del “carello della spesa”, su base annua, è dell’ +11,1%. L’aumento riguarda sia i beni alimentari lavorati che non lavorati, quindi costeranno in più anche i prodotti a Km zero. Una famiglia con due figli deve quinti mettere in bilancio una spesa per il cibo con un costo più elevati di +883 euro su base annua (+657 euro la famiglia “tipo” ovvero con un figlio solo).

Preoccupa molto gli esperti che il costo del carrello della spesa,  nell’ultima trimestre, cresca più dell’indice generale dell’inflazione. Una  fotografia drammatica che causerà malessere soprattutto ai ceti bassi e medi della popolazione italiana che costituiscono la maggioranza del nostro Paese.

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