AGI – Il 2020 è stato per il turismo l’anno peggiore di sempre. Le restrizioni imposte per le festività hanno dato il colpo finale al settore. Con l’avvio della campagna di vaccinazioni vi è la speranza che si tornerà a viaggiare in primavera e in estate. E gli operatori dovranno fare i conti con un mondo comunque diverso da prima della pandemia. Abbiamo chiesto al presidente dell’Enit, Giorgio Palmucci, qual è la situazione e quali le prospettive per il futuro.
Sono usciti molti dati sulle perdite del settore turismo in termini di presenze e di fatturato. Qual è l’ultima stima per il 2020?
“I visitatori totali internazionali e nazionali sono dimezzati rispetto all’anno precedente, per un totale di 57 milioni di visitatori in meno. Inoltre, i pernottamenti turistici totali sono diminuiti di circa 186 milioni e la spesa di 71 miliardi di euro. Gli impatti sono maggiori per gli arrivi internazionali che per i viaggi nazionali. I visitatori internazionali pernottanti sono diminuiti del -64% (pari a 40 milioni di visitatori) quest’anno e i domestici del 31% (16 milioni) rispetto al 2019. Entro il 2023, il turismo complessivo avrà ripreso a superare leggermente i volumi del 2019, con +1% di visitatori totali rispetto al 2019, salvo imprevisti. Il primo a ripartire sarà il turismo interno mentre i visitatori internazionali pernottanti saranno ancora inferiori del -5% rispetto ai volumi del 2019 nel 2023. La pandemia ha sconvolto piani e progetti dell’intero comparto turistico costringendo gli operatori e gli addetti ai lavori a riprogettare nuove strategie. L’Italia resta innegabilmente u
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