Novità sul versante dei contributi per fattorini e rider della Gig Economy. Arriva la piattaforma online dell’INPS
Una piattaforma unificata per i dipendenti della Gig Economy, gestita dall’INPS in collaborazione con INAIL: una proposta per la tutela dei fattorini e dei corrieri. Ci sono infatti circa 65mila rider attivi in Italia, ma in realtà sono almeno un milione le persone che lavorano nella Gig Economy in questo Paese, ovvero come dice la Treccani nel vocabolario dei neologismi un “Modello economico basato sul lavoro a chiamata, occasionale e temporaneo, e non sulle prestazioni lavorative stabili e continuative, caratterizzate da maggiori garanzie contrattuali”.
I dati sulla Gig Economy sono stati evidenziati dal presidente dell’INPS in un’audizione davanti alla Commissione Lavoro della Camera, che ha fornito l’occasione per illustrare una proposta che porti a una piattaforma digitale che colleghi tutte le piattaforme di consegna e i lavoratori, progetto da realizzare in collaborazione con INAIL per ridurre l’economia sommersa insita in questo mercato. La realizzazione di una piattaforma web potrebbe favorire la trasparenza e la tracciabilità dei flussi di lavoro, contribuendo a maggiori tutele e garanzie, oltre a ridurre la concorrenza sleale e supportare le imprese virtuose. Abbiamo già una piattaforma simile a quella offerta oggi, utilizzata per lavori saltuari.
L’eventuale riconoscimento di una nuova figura deve rientrare nella possibile definizione di platform worker, siano essi rider, digital creator o altre forme di lavoro che continueranno ad evolversi nei prossimi anni. Potete immaginare la protezione sociale minima per tutti i dipendenti della piattaforma dal punto di vista dell’universalità, alla quale, mi sembra, vada anche il legislatore, al di là della categoria di lavoro a cui appartengono. La piattaforma ti consentirà di monitorare istantaneamente il percorso di lavoro, fornire protezione durante il lavoro e tenere traccia dei rapporti di lavoro.
Il progetto porterà alla creazione di un ammortizzatore sociale, che, così, sarà esteso a tutti i lavoratori della piattaforma, nuovi attori dell’economia digitale che necessitano di tutela e garanzie, oltre che di maggiore giustizia sociale.