(Money.it) Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, torna (di nuovo) sull’argomento pensioni ponendo l’attenzione su cosa può succedere nei prossimi anni laddove non si interverrà con riforme volte a salvaguardare i conti pubblici.
Lo ha fatto in un’intervista rilasciata a La Stampa, con la quale ha toccato diversi temi: dalle pensioni al salario minimo, fino all’imminente riforma del Reddito di cittadinanza. Ma è sull’aspetto previdenziale che vogliamo concentrarci: ancora una volta, infatti, Tridico ha lanciato l’allarme pensioni ribadendo che la prospettiva per i conti Inps è piuttosto critica se si guarda a quello che potrà succedere tra 20 anni, quando l’Istituto potrebbe non avere i soldi per pagare le pensioni senza un intervento dello Stato.
Sono mesi ormai che Tridico, sulla base dei dati in possesso, parla con preoccupazione di cosa rischia di succedere tra qualche anno, quando la differenza tra il numero di lavoratori e i pensionati potrebbe assottigliarsi sempre di più. E in un contesto in cui la sostenibilità del sistema previdenziale è garantita proprio dai versamenti contributivi dei lavoratori, è ovvio che un tale scenario potrebbe portare a un crollo.
Ed è per questo motivo che Tridico benedice l’apporto dei migranti, i quali svolgendo i lavori che sempre meno italiani vogliono fare contribuiscono in maniera positiva alla salvaguardia delle casse dell’Istituto.
Pensioni, cosa succederà tra 20 anni
Uno dei problemi del nostro Paese riguarda il calo delle nascite. Nel 2022, come certificato dall’Istat, è stato raggiunto infatti il minimo storico
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