Pensioni: quali le novità per i lavori usuranti e per l’opzione donna?

Di Alessio Perini 3 minuti di lettura
pensioni,-opzione-donna-fra-probability-di-proroga-e-domande-in-calo:-ecco-perche

Il primo tavolo tecnico sulla riforma delle pensioni si è tenuto il 19 gennaio al Ministero del Lavoro. Insieme al ministro Marina Calderone e alle associazioni imprenditoriali e sindacali, hanno partecipato i vice ministri Claudio Durigon (Lavoro) e Federico Freni (Economia e Finanze), oltre ai vertici dell’INPS e della pubblica amministrazione.

Il prossimo incontro è previsto per l’8 febbraio per discutere delle misure rivolte alle donne e ai giovani. Seguiranno incontri settimanali per arrivare rapidamente a una definizione della riforma.

Pensioni: più controllo sui conti pubblici

Il dibattito è iniziato con i dati sulla spesa pensionistica in Italia alla luce dei futuri scenari demografici, ma anche dei nuovi modelli organizzativi delle imprese e dell’attuale situazione economica.
Compito del governo è soprattutto quello di rispolverare la stima della spesa previdenziale per tenere sotto controllo i fattori che incidono maggiormente sui conti e garantire una riforma sostenibile del sistema pensionistico.

Riforma pensioni: misure anche per lavoratori con lavori  usuranti e  opzione donna

Per quanto riguarda le misure di riforma delle pensioni, il primo punto all’ordine del giorno è trovare nuovi meccanismi di flessibilità in uscita per i lavoratori in posizione di responsabilità e migliorare l’opzione Donna 2023. Questo significa che cercheremo di agire su questi fronti, selezionando il pubblico dei beneficiari di prepensionamenti, magari rendendoli strutturali.

Allo stesso tempo, si intende aumentare le pensioni complementari (agendo, sì, sul fattore “formazione-informazione”, e non tanto sugli incentivi reali) per adeguare i controlli. Questo significa che ogni contribuente dovrà mettersi in proprio, cercando di aumentare i propri versamenti, ricorrendo a strumenti e formule alternative alla classica pensione statale, orientandosi verso fondi pensione e altre formule di investimento per i propri contributi. La riforma delle pensioni del governo Meloni punta a privilegiare gli attuali strumenti di ricambio generazionale per favorire l’assunzione dei giovani e favorire il pensionamento dei lavoratori più anziani  e pensionati pagati dai datori di lavoro.

Nelle parole di Marina Calderone, “la razionalizzazione dei sistemi di accesso alle pensioni”, che è la reazione alla volontà di dare fiducia alle prospettive di pensioni effettive. Serve un sistema di regole chiaro e stabile in modo che le persone possano scegliere come integrare i controlli, se necessario, in anticipo e su base continuativa.
Il prossimo incontro si terrà mercoledì 8 febbraio per conoscere in modo più concreto i primi interventi.

Condividi questo articolo
Exit mobile version