Pensioni, novità su età e quote: come cambieranno dopo le elezioni

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
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Tra i vari file che il nuovo Governo, che si formerà sulle indicazioni del voto del 25 settembre (qui spieghiamo dove e quando si vota), sarà chiamato a curare c’è sicuramente quello delle pensioni. Sul tema si sono espressi praticamente tutti i partiti, inanellando una serie di proposte e promesse che coinvolgono quote e limiti d’età.

Cosa accadrà dopo le elezioni, se non cambia nulla?

Dopo il suo insediamento, previsto per ottobre, l’Esecutivo dovrà mettersi al lavoro sbrigando prima le pratiche più urgenti. In assenza di interventi repentini sul tema previdenziale, a partire da gennaio 2023 si potrà andare in pensione “per vecchiaia” a 67 anni compiuti. La soglia è prevista dalla Legge Fornero, che nonostante gli anatemi e le iniziative di riforma non è stata mai abolita. Volta per volta, le istituzioni hanno piuttosto concesso ad alcune categorie in possesso di determinati requisiti contributivi di anticipare il ritiro dal lavoro. È il caso di Quota 100 e poi di Quota 102, che scadrà questo dicembre (ne abbiamo parlato qui).

È però ancora possibile che qualcosa cambi. A seconda di chi vincerà le elezioni e di come saranno suddivisi i compiti all’interno del Governo, potrebbe prevalere una linea politica sull’altra. Ecco perché, nel frattempo, partiti e coalizioni hanno avanzato le loro proposte per quanto riguarda la previdenza sociale.

Da Quota 41 all’aumento delle minime: le promesse dei politici

Tali promesse dovranno però inevitabilmente fare i conti coi famigerati “vincoli di bilancio” e col fatto che gran parte delle risorse pubbliche dovranno essere destinate a famiglie e imprese per il contrasto del caro energia (rischio lockdown energetico: Draghi lavora a nuovo piano salva-Italia).

Le proposte del centrodestra

Il centrodestra è forse la coalizione che più di ogni altra fa leva sulla tematica pensionistica. Il primo punto del programma riguarda “l’innalzamento delle pensioni minime, sociali e di invalidità“. A livello quantitativo non c’è nulla di ufficiale nel documento sottoscritto da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Noi moderati. Tuttavia Silvio Berlusconi ha più volte dichiarato di voler portare a mille euro tutte le pensioni, comprese quelle delle casalinghe (qui spieghiamo cos’è il Bonus casalinghe e a chi spetta nel 2022). Si tratta di una manovra dal costo pubblico potenziale che va da

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