(Money.it) Con il Decreto lavoro di prossima emanazione – il Consiglio dei ministri è fissato per lunedì 1° maggio – il governo dovrebbe approvare, tra le tante novità in programma, una mini riforma delle pensioni.
Non sarà semplice viste le poche risorse a disposizione per il Decreto (3,4 miliardi di euro) ma nelle ultime ore sono in aumento le pressioni nei confronti del governo, visto che da una parte del Centrodestra è arrivata esplicita richiesta riguardo al dare più spazio alle pensioni nel prossimo provvedimento.
A oggi la bozza del Decreto lavoro prevede già un’importante novità sul fronte previdenziale, ossia la proroga del contratto di espansione. Ma non è sufficiente secondo quella parte di maggioranza che, specialmente in campagna elettorale, ha puntato molto sulle pensioni: la Lega – che da tempo chiede il superamento della legge Fornero – e Forza Italia che invece punta a portare le minime a 1.000 euro.
Nel dettaglio, al governo vengono chieste due cose: da una parte anticipare gli aumenti in programma il prossimo anno di qualche mese così da far fronte alla svalutazione degli assegni dovuta all’aumento del costo della vita. Dall’altra cogliere l’occasione per risolvere uno dei punti più contestati della legge di Bilancio 2023, ossia la stretta a Opzione donna.
Probabilmente, però, sarà o l’una o l’altra: non sembra infatti esserci spazio per entrambe, quindi il governo dovrà fare una scelta nel valutare quale delle ipotesi è migliore.
Nell’attesa che il testo del Decreto lavoro venga definito, ecco alcune indiscrezioni su quelli che sono i temi sul tavolo per la mini riforma delle pensioni che verrà adottata con il provvedimento.
Pensione anticipata di 5 anni
La prima novità della riforma delle pensioni contenuta nel testo del Dl Lavoro riguarda la possibilità di anticipare il pensionamento di 5 anni. Non un vero e proprio cambiamento quanto più una conferma per gli anni a venire: si tratta, infatti, della proroga del contratto di espansione, in vigore già oggi.
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