Pensioni: la riforma infinita che viene continuamente rinviata

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura
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Se fosse una strada si potrebbe paragonarla alla Salerno-Reggio Calabria. La riforma delle pensioni ancora rimandata e spetterà al prossimo governo capire cosa occorre fare per il 2023. Intanto la Meloni conferma ancora alcune Opzioni.

Gli italiani aspettano invano e continua l’inseguimento della pensione

Saranno prorogati alla scadenza tutti gli attuali strumenti di flessibilità: Opzione Donna, APE Social, Quota 102. In mancanza di proroga cesseranno di essere applicati a partire dal 1 gennaio 2023. Georgia Meloni ha anticipato in modo significativo le intenzioni dell’esecutivo sul fronte della riforma delle pensioni. Che, viste altre emergenze che devono essere affrontate subito, a cominciare dall’aumento del costo dell’energia, sarà rinviata al prossimo anno.

Rinvio della riforma delle pensioni

C’è un altro passaggio nel discorso della Premier meloni che indica chiaramente la necessità di rinviare alcuni provvedimenti che altrimenti sarebbero già inseriti nella Legge di Bilancio, ma che invece verranno spostati a causa delle emergenze attuali.
Non è chiaro come possa essere disposta la proroga, quindi per conoscere i dettagli dovremo attendere la manovra che il Governo dovrebbe introdurre in tempi relativamente brevi.

Le Opzioni attuali

  • Quota 100-102: Richiede 64 anni di età e 38 anni di contributi per essere accreditati al 31 dicembre 2022. La proroga stabilita dall’ultima manovra, infatti, ha comportato anche un aumento del requisito della precedente quota 100, che invece richiede 62 anni e 38 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021. Occorre quindi capire se la manovra di quest’anno significherà un semplice prolungamento di un anno degli attuali requisiti, che saranno quindi aperti a chi maturare il contributo a 64 e 38 anni alla fine del 2023, o qualora vengano apportate anche nuove modifiche al requisito.
  • Opzione per le donne: è aperta alle sole donne occupate, prevede 58 o 59 anni rispettivamente per le lavoratrici dipendenti e autonome e 35 anni di contribuzione al 31 dicembre 2021, e prevede un ricalcolo completo in base ai contributi. pensione. Negli ultimi anni, questa misura è sempre stata prorogata, anticipando di un anno il periodo di restituzione dei sinistri, ma c’è stata anche controversia sulla modifica dei sinistri.
  • APE Sociale: prevede 62 anni di età e 30 o 36 anni di contributi, a seconda della categoria di appartenenza del lavoratore. È aperto a disoccupati di lunga durata, badanti, lavoratori disabili, pari almeno al 74% dei lavoratori pesanti. Tutte queste categorie hanno regole e tariffe chiare. il credito dovrebbe maturare entro la fine del 2022, anche qui negli ultimi anni ci sono stati dei rinnovi annuali, in alcuni casi con requisiti mutati.
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