L’età pensionabile resta a 67 anni fino al 2024, non scattano gli aumenti delle aspettative di vita per gli assegni pensionistici e nemmeno per le altre prestazioni previdenziali.
A stabilirlo il decreto del Ministero dell’Economia sulla base dei dati ISTAT. La normativa è sancita dal Decreto Ministeriale Economia del 27 ottobre 2021 (Adeguamento dei requisiti di accesso al pensionamento agli incrementi della speranza di vita) pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 268 il 10 novembre. Le disposizioni non valgono per le pensioni anticipate (bloccate fino al 2026).
Gli scatti delle aspettative di vita, con adeguamento dei requisiti anagrafici per maturare la pensione, possono essere di massimo tre mesi e previsti ogni due anni ( legge 78/2010). Il calcolo degli scatti pensione, prevede che la variazione sia pari alla differenza tra la media dei valori registrati nei singoli anni di un biennio rispetto a quelli del biennio precedente. Il requisito pensionistico non può comunque aumentare di un numero di mesi maggiore di tre per ogni biennio.
Per il biennio 2023-2024 il DM prevede che non siano incrementate le pensioni, in considerazione dei dati ISTAT, che mostrano una frenata nel 2020 per la pandemia con una stima di ripartenza del 2022. I requisiti per la pensione di vecchiaia restano uguali a quelli attualmente in essere.
Per i prossimi tre anni l’età per la pensione di vecchiaia sarà pari a 67 anni. Secondo le previsioni INPS, dal 2025 si attuerà un nuovo scatto di due mesi. A partire dal 2026, gli scatti legati alle aspettative di vita saranno invece superiori al previsto.
Le stime sull’età pensionabile sono:
- 67 anni e due mesi nel 2025
- 67 anni e cinque mesi nel 2027
- 67 anni e 8 mesi nel 2027
Nel decreto 4/2019, le pensioni anticipate sono in bloccate fino al 31 dicembre 2026. In base alle stime post-Covid, si prevede un aumento dell’età contributiva necessaria per andare in pensione dal 2027, quando dovrebbero volerci per arrivare all’ambita metà 43 anni e un mese.