Questa si chiama perequazione ed è un meccanismo per allineare le pensioni al salario di sussistenza. Quest’anno, grazie al decreto salva del bis, è stato spostato a ottobre, quando le buste paga registreranno un aumento fino a 50 euro al mese. Gli aumenti verranno corrisposti negli ultimi tre mesi dell’anno e nel tredicesimo, poi a gennaio 2023, le pensioni aumenteranno nuovamente. Ecco di quali pensionati si parla e a quanto ammonta la rivalutazione.
Quest’anno è posticipato a ottobre per portare le pensioni al minimo di sussistenza (perequazione automatica). Lo ha stabilito il governo Draghi con il bis bailout, una misura pensata per sostenere il potere d’acquisto dei pensionati e contrastare l’impatto dell’inflazione.
Che cos’è la perequazione pensionistica?
La perequazione è un meccanismo che adegua automaticamente le pensioni in base all’andamento dell’inflazione. Quindi, essenzialmente, è una rivalutazione annuale che va di pari passo con il costo della vita. La compensazione automatica viene attivata a gennaio di ogni anno e viene calcolata utilizzando come riferimento l’inflazione dell’anno precedente. Poiché l’inflazione è stata particolarmente elevata nel 2022, le pensioni dovrebbero subire una significativa rivalutazione aggiuntiva a partire da gennaio 2023.
Come viene calcolato l’allineamento
Novembre è il mese in cui viene “fissato” l’adeguamento calcolato in anticipo a novembre dell’anno precedente. A partire da gennaio dell’anno in corso si applicano le rettifiche relative all’anno precedente ea partire da gennaio dell’anno successivo si applicano le rettifiche relative all’anno in corso. Quindi, a novembre 2022: un conguaglio “condizionato” sarà corrisposto nel 2023;
c’è un conguaglio “finale” 2021 che è pagabile da gennaio 2022 (e sarà quindi rettificato da gennaio 2023). Quest’anno, in via eccezionale, si è deciso di posticipare a ottobre 2022 quella parte della dotazione che i pensionati inizieranno a percepire a partire da gennaio 2023.
Perché le pensioni vengono rivalutate a ottobre?
Allora perché è stata presa la decisione di posticipare a ottobre l’adeguamento delle pensioni? Dato che i dati Istat di luglio fissano l’inflazione di giugno all’8%, si è deciso di garantire un aumento mensile del 2,2% rispetto a quanto ipotizzato nell’ultimo trimestre del 2022. Inoltre, va tenuto conto che si prevede che Il tasso di inflazione continuerà a salire nei prossimi mesi a causa dell’aumento dovuto al conflitto in Ucraina e agli effetti della pandemia.
Quali pensioni sono sopravvalutate
L’anticipo di conguaglio pensione è riconosciuto automaticamente a chi percepisce una pensione mensile lorda fino a 2.692 euro (quindi fino a 35.000 euro annui). Si precisa che tale incremento non tiene conto dell’accesso a tutti quei benefici che richiedono una valutazione del limite di reddito.
Quanto sono aumentate le pensioni da ottobre?
Quanto sarà davvero da ottobre? L’aumento è del 2,2% del reddito lordo mensile, che viene calcolato sommando questi due concetti: un aumento dello 0,2% legato al “consolidamento” dal 2021;
Aumento del forfait del 2% secondo il trend Istat 2022.