La riforma pensioni è al centro della nuova agenda politica della Presidente Meloni, si parla tanto di Quota 41 ed estendere Opzione Donna introducendo la cd. “Opzione Uomo”: ma – prima di qualsiasi intervento o modifica – quali sono le regole per la pensione oggi?
Quanti contributi servono per andare in pensione
A meno che il nuovo governo non decida di cambiare qualcosa, le modalità di uscita dal lavoro rimangono essenzialmente due:
- pensione di vecchiaia, al raggiungimento dei requisiti minimi;
- pensione anticipata, riconosciuta in determinati casi e in presenza di specifici requisiti.
La pensione di vecchiaia è una prestazione economica erogata, a domanda, a favore dei lavoratori in possesso dei requisiti e in presenza delle condizioni previste dalla legge. Dal 1° gennaio 2012 è possibile conseguire la pensione di vecchiaia se in possesso di determinati requisiti contributivi e anagrafici. I requisiti sono differenti a seconda che il soggetto abbia contributi prima del 31 dicembre 1995 oppure solamente a partire dal 1° gennaio 1996. Nello specifico:
- per gli iscritti all’AGO in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, il requisito contributivo è di almeno 20 anni di anzianità contributiva (valutando la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata). In deroga al predetto requisito, è prevista un’anzianità contributiva minima di 15 anni per alcune categorie di lavoratori dipendenti e autonomi (qui la guida);
- per gli iscritti all’AGO con primo accredito contributivo a decorrere dal 1° gennaio 1996 e soggetti iscritti alla Gestione Separata vale il requisito contributivo di 20 anni a condizione che l’importo della pensione risulti non inferiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale (c.d. “importo soglia”).
In alternativa, tali soggetti possono accedere alla pensione di vecchiaia al compimento dei 70 anni di età da adeguare alla speranza di vita (per gli anni dal 2019 al 2022 il requisito adeguato è di 71 anni), con cinque anni di contribuzione “effettiva” (obbligatoria, volontaria, da riscatto, ma con esclusione della contribuzione accreditata figurativamente a qualsiasi titolo) e a prescindere dall’importo della pensione raggiunto.
Le lavoratrici madri, la cui pensione è liquidata col sistema contributivo, beneficiano di un’anticipazione del requisito anagrafico di quattro mesi per ogni figlio, nel limite massimo di 12 mesi, oppure possono chiedere l’applicazione di un coefficiente di trasformazione relativo all’età anagrafica posseduta alla files di decorrenza della pensione, maggiorata di un anno, in caso di uno o due figli, di due anni in caso di tre o più figli.
Pensioni, a quanti anni spetta?
Per l’accesso alla pensione di vecchiaia è richiesto