(Money.it) Da tempo l’Inps sta indagando e monitorando le pensioni pagate ai pensionati residenti all’estero. Il controllo dell’Ente nasce dall’esigenza di stabilire chi è a prendere la pensione all’estero, cioè se è ancora il pensionato a ricevere la quota mensile dell’assegno pensionistico o meno. Infatti è difficile per l’Inps, in caso i parenti non dichiarino il decesso dell’anziano, stabilire a chi stanno davvero pagando la pensione
L’autocertificazione che l’Inps richiede ha una data di scadenza. I pensionati che ricevono l’assegno e che sono stati contattati dall’Inps perché residenti all’estero devono, entro i tempi stabiliti, confermare la propria identità. Se si superano le scadenze c’è il rischio concreto di perdere la pensione.
L’operazione va avanti ormai da tempo ed è divisa in fasi, la prima fase riguarda i pensati che risiedono in America, in Asia, in Estremo oriente, Scandinavia ed Est Europa, tra le mete preferite dei pensionati all’estero; la seconda fase avrà inizio a settembre e prevede il monitoraggio dei pensionati residenti in Europa, Africa e Oceania. Le due fasi hanno una data di inizio e una di fine, ovvero un termine entro il quale far sapere la propria condizione all’Inps, pena l’esclusione dall’assegno pensionistico.
Ecco chi deve inviare il modulo e confermare la propr
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