Come noto, la Manovra per il 2023 ha previsto delle misure ponte in tema pensionistico per evitare il ritorno in auge della legge Fornero. Per il solo 2023 viene introdotta la cosiddetta Quota 103, cioè un terzo canale di pensionamento. Quota 103 sostituisce Quota 102, che per il solo 2022 consente di andare in pensione con almeno 38 anni di anzianità contributiva e 64 di età. Nel triennio 2019-2021 è stata in vigore invece Quota 100, che ha dato accesso al pensionamento ai lavoratori con almeno 38 anni di contributi e 62 anni di età.
Nel 2023 dunque si potrà andare in pensione con:
- pensione di vecchiaia, che richiede 67 anni d’età e 20 anni di contributi
- pensione anticipata, che scatta con 41 anni e 10 mesi di anzianità contributiva per le donne e uno in più per gli uomini, senza vincoli anagrafici
- nuova Quota 103.
Quota 103 è utilizzabile da chi abbia almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi. Per chi accederà al pensionamento attraverso questa via, l’assegno avrà un limite superiore pari a 5 volte il trattamento minimo INPS fino al momento in cui il soggetto avrà raggiunto i requisiti per la pensione di vecchiaia.
Non sarà di norma possibile cumulare la pensione ottenuta con Quota 103 con redditi da lavoro ma chi,
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