(QuiFinanza.it) Quanto costa e come funziona effettuare la ricongiunzione dei contributi nel 2023 ed avere una pensione più alta? È una domanda che si pongono molti lavoratori, a fronte di una carriera discontinua e con l’iscrizione presso casse previdenziali differenti. A fornire le tabelle aggiornate e le istruzioni per la ricongiunzione dei contributi per la propria pensione, ci ha pensato direttamente l’Inps con la circolare n. 15 del 7 febbraio 2023.
Il documento ha il pregio di fornire dei chiarimenti sulla rateazione degli oneri di ricongiunzione dei periodi assicurativi, dando una risposta ai dubbi ed alle domande dei liberi professionisti, che hanno presentato la domanda di ricongiunzione nel corso dell’anno.
I contribuenti, che hanno intenzione di procedere con questa operazione, possono saldare gli oneri dovuti ratealmente, con la maggiorazione di un interesse annuo, che è pari al tasso di variazione medio annuo dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie, che, per il 2022, è stato accertato dall’Istat pari all’8,1%.
Ricongiunzione dei contributi, le istruzioni Inps
La circolare n. 15 del 7 febbraio 2023 dell’Inps ha fornito le istruzioni necessarie per effettuare i calcoli degli importi, che devono essere versati per la ricongiunzione dei contributi dei professionisti. I diretti interessati, in questo modo, hanno la possibilità di riunire i contributi versati in anni diversi in un’unica cassa di previdenza, in modo da riuscire ad ottenere un’unica pensione.
Gli oneri di ricongiunzione possono essere saldati ratealmente. È necessario, però, mettere in conto una maggiorazione, dovuta all’applicazione di un interesse annuo composto, che è pari al tasso di variazione medio annuo dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, che viene accertato periodicamente dall’Istat. Per il 2022 il valore è pari all’8,1%.
Nel momento in cui si deve procedere con il calcolo è necessario tenere conto di due voci contenute all’interno di due diverse tabelle, fornite direttamente dall’Inps.
- la tabella I/2023 relativa all’ammontare della rata mensile costante posticipata per ammortizzare al tasso annuo composto dell’8,1% il capitale unitari
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