Pensione e tasso di sostituzione: facciamo chiarezza su questo aspetto

Di Francesca Parisi 2 minuti di lettura
Pensione

Il tasso di sostituzione è un parametro fondamentale per capire quale sarà il potere d’acquisto dei futuri pensionati una volta terminata la vita lavorativa. Negli ultimi anni, il tasso di sostituzione è destinato a scendere notevolmente, con conseguenze particolarmente pesanti per le nuove generazioni.

Le stime della Ragioneria generale dello Stato indicano che, nel 2024, il tasso di sostituzione per chi lascia il lavoro sarà ancora più basso. Questo significa che l’assegno pensionistico sarà inferiore rispetto all’ultimo stipendio percepito, penalizzando soprattutto coloro che scelgono una pensione anticipata.

Calcolo della pensione: fattori da considerare

Nel calcolo dell’importo della pensione incidono vari elementi, come il montante contributivo (numero di contributi versati) e i coefficienti di trasformazione applicati in base all’età in cui si va in pensione. La scelta di una pensione anticipata o con pochi contributi versati può ridurre l’importo dell’assegno finale, rendendo fondamentale valutare bene fino a che punto conviene andare in pensione prima del normale termine.

Riforma pensioni e flessibilità in uscita

Le riforme pensionistiche degli ultimi decenni hanno portato a un drastico calo del tasso di sostituzione garantito dalla previdenza pubblica. Chi accede a una pensione anticipata o esce dal lavoro prima subisce una riduzione dell’importo della pensione, con conseguenze negative per le nuove generazioni e per coloro che hanno carriere intermittenti e precarie.

Previdenza complementare: una soluzione?

Per colmare il gap tra l’importo della pensione pubblica e l’ultimo stipendio percepito, si punta sempre di più sulla previdenza complementare. Nonostante le agevolazioni fiscali previste per chi investe in Fondi pensione, questa forma di previdenza stenta ancora a decollare. Tuttavia, considerando le prospettive future dei tassi di sostituzione, investire in una pensione complementare potrebbe essere una soluzione per garantirsi una rendita integrativa e mantenere un certo livello di reddito una volta in pensione.

Condividi questo articolo
Exit mobile version