Pensione di Reversibilità: le nuove direttive dell’INPS per i nipoti maggiorenni disabili

Di Barbara Molisano 3 minuti di lettura
Pensione

Con la circolare numero 64 emessa il 7 maggio 2024, l’INPS ha implementato le nuove direttive sulla pensione di reversibilità, estendendola ai nipoti maggiorenni orfani e inabili al lavoro che dipendono economicamente dai loro nonni. Questa mossa segue la sentenza n. 88 del 2022 della Corte Costituzionale, che ha invalidato la precedente normativa escludente questa categoria di beneficiari. La decisione della Corte ha messo in luce un trattamento precedentemente discriminatorio nei confronti dei nipoti maggiorenni rispetto ai minorenni, stabilendo che l’esclusione dal beneficio pensionistico era irragionevole e pertanto, i nipoti che non possono autosostentarsi a causa di disabilità, ora rientrano tra i destinatari diretti delle pensioni ai superstiti.

Criteri di eleggibilità e procedura per le richieste

Per essere ammissibili alla pensione di reversibilità, i nipoti maggiorenni devono dimostrare la loro inabilità al lavoro e la dipendenza economica dagli ascendenti e inoltre l’INPS ha chiarito che le nuove domande, così come quelle precedentemente respinte, devono essere riesaminate e aggiornate in base ai nuovi criteri. Questo include la revisione degli importi per chi già percepisce una pensione in qualità di coniuge o figlio del defunto, per assicurare l’inclusione dei nipoti aventi diritto.

La circolare specifica che le pensioni già liquidate saranno adeguatamente ricalcolate per riflettere la nuova disposizione legale e ciò potrebbe comportare un cambiamento nelle quote di pensione attualmente in pagamento. Tuttavia, eventuali somme in eccesso già corrisposte ai beneficiari non saranno recuperate dall’istituto, a meno che non emerga un caso di frode.

Priorità e conflitti nei diritti alla pensione

L’inclusione dei nipoti maggiorenni ha anche un impatto sulla priorità dei diritti alla pensione, infatti il loro diritto alla pensione ai superstiti prevale su quello di altre categorie come collaterali e ascendenti non diretti. Di conseguenza, le pensioni riconosciute a tali categorie potrebbero essere sospese o eliminate, rispettando comunque i limiti di prescrizione e di decadenza per le riliquidazioni.

La considerazione: L’aggiornamento normativo non solo allinea l’Italia con principi di equità e non discriminazione ma si propone anche di fornire un sostegno vitale ai membri più vulnerabili della società, assicurando che nessuno sia lasciato indietro nelle politiche di welfare.

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