Pensione casalinghe: verità, falsi miti e il fondo pensione per le casalinghe

Di Gianluca Perrotti 4 minuti di lettura
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Casalinghe, donne che non hanno mai lavorato e badanti possono richiedere la pensione e riceverla pur non avendo contributi alle spalle. Scopriamo insieme quali sono le vere opzioni che hanno casalinghe, badanti e donne non contribuenti per avere una rendita vitalizia mensile.

Il Fondo Casalinghe è un fondo pensione per le persone che svolgono lavoro di cura non retribuito derivato dalle responsabilità familiari, destinato a donne o uomini che non hanno lavorato e quindi hanno accumulato contributi per la gestione della famiglia e la cura dei conviventi. Sebbene il lavoro domestico non sia retribuito, in realtà richiede molto impegno, non include giorni di riposo o ferie e richiede una dedizione costante durante tutta la giornata.

Ci sono tante casalinghe o badanti chi per scelta, chi per necessità, o chi per difficoltà a trovare lavoro. Il governo consente loro di percepire una pensione iscrivendosi al suddetto Fondo Casalinghe. La scelta è facoltativa, ma i vantaggi sono tangibili.

Il primo passo per ricevere una pensione è aderire al Fondo Casalinghe. La domanda va presentata per via telematica accedendo al portale INPS e la domanda sarà automaticamente accolta. Possono iscriversi coloro che non hanno una pensione o un lavoro retribuito. Possono continuare a lavorare anche i lavoratori part-time che non possono percepire la pensione minima. Dopo aver fatto domanda, riceverai i biglietti e quindi potrai iniziare a pagare le tue quote.

Dopo cinque anni di trattenute, potrai iniziare a percepire una pensione, che può diventare alternativa alla pensione di invalidità (in caso di comprovata invalidità dovuta a qualsiasi attività lavorativa) e alla pensione di vecchiaia.

Il canone mensile minimo è di 26 euro e il canone annuale si ottiene pagando 310 euro. Attenzione a non scendere sotto il limite, perché una volta trascorso il periodo di accumulazione, i contributi insufficienti rimarranno senza risposta e andranno incamerati. L’importo pagato sotto forma di “pensione”, ovviamente, dipenderà dall’entità dei pagamenti. Una stima di mille euro al mese con contributi oltre i 35 anni, secondo un calcolo che fa riferimento al sistema contributivo e tiene conto della rivalutazione periodica del PIL Istat.

In particolare, la formula per il calcolo della pensione per le casalinghe tiene conto del prodotto tra l’importo del contributo e il fattore di rivalutazione, diviso per 13 mensilità.

Le casalinghe non iscritte al Fondo possono percepire una pensione sociale anche se non hanno contributi, a determinate condizioni. Requisiti di accesso – 67 anni o più – sia donne che uomini – cittadinanza italiana o di un Paese europeo (con iscrizione all’anagrafe del comune di residenza) o cittadini non comunitari con permesso di soggiorno di lungo periodo e permanente e continuativo residenza in Italia da almeno dieci anni.

Un’altra condizione è quella di trovarsi in una situazione di bisogno con un reddito inferiore al limite stabilito ogni anno. Puoi ricevere l’intero importo se non hai reddito o meno di € 6.079,45 se sei sposato. L’importo sarà comunque ridotto per i richiedenti con reddito cumulato con coniuge inferiore a 12.158,90 euro e per le donne sole con reddito non superiore a 6.079,45 euro.

In conclusione, indichiamo l’importo totale previsto per la pensione sociale. I beneficiari possono percepire 468 euro per tredici mesi, a cui può essere aggiunta una pensione di cittadinanza fino ad un massimo di 780 euro mensili.

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