(Money.it) Dopo l’incontro con le parti sociali lo scorso 30 giugno, il Governo si appresta a prendere in mano il fascicolo della riforma previdenziale. «Si lavorerà sul rafforzamento del sistema previdenziale, con particolare riguardo alle pensioni future» – ha ribadito la premier Giorgia Meloni. Quindi particolare attenzione soprattutto alle generazioni future che rischiano di vedere la pensione ad un’età sempre più lontana. Il problema che dovrà affrontare il Governo è la spesa previdenziale che nonostante il freno messo con quota 102 e poi 103, cresce ancora ad un ritmo del 7% l’anno.
Le prime a finire nel mirino di una riforma sono le pensioni anticipate avviate con il sistema Quota 100 che ha permesso l’uscita dal lavoro di tantissimi lavoratori ma ha anche contribuito ad accrescere la spesa previdenziale. Grazie ad essa e a Quota 102 e 103 poi la soglia di pensionamento anticipato si è abbassata arrivando a fine 2022 a 61,4 anni quando l’anno precedente era a 61,6.
A fotografare questa situazione è stata la Corte dei conti nel rapporto sul coordinamento della finanza pubblica, in cui si fa notare che per i soli lavoratori dipendenti privati l’età media alla decor
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