Arrivano adeguamenti a causa della forte inflazione
Con la pensione a ottobre, novembre, dicembre e tredicesima per chi ne ha diritto, arriva un anticipo di rivalutazione del 2% dell’inflazione 2023;
Solo per il mese di novembre un’ulteriore bella notizia: una modifica di conguaglio pensionistico con adeguamento delle pensioni all’indice di inflazione 2021 applicata ai trattamenti 2022 (0,2% di arretrati). Per il penultimo mese dell’anno quindi l’aumento sarà in totale del 2,2 %.
Tali somme dovevano essere corrisposte ai pensionati dal prossimo anno, ma il fondo ne anticipa una parte ai pensionati che fanno parte dei beneficiari, o che hanno una pensione annua fino a 35mila euro (fino a 2.692 euro lordi al mese).
Chi ha pensioni più elevate beneficerà della rivalutazione a partire dal 2023
Il livellamento legato all’inflazione inizia infatti a gennaio e viene calcolato come differenza tra la rata calcolata a fronte della quale vengono corrisposte le pensioni nell’anno successivo e l’indice reale su cui è l’adeguamento fatto.
Quanto aumenta la pensione: calcolo degli importi
L’aumento dell’importo della pensione a partire da ottobre per gli aventi diritto è calcolato applicando aliquote addizionali alla loro aliquota regolare. Si potranno avere da 10 ai 50 euro in più al mese da ottobre a seconda di quanto si percepisce.
Per esempio pensione minima (524,34 € al mese), l’aumento è di 10,5 € in più.
Vediamo gli altri aumenti in questo schema
pensione mille euro al mese: 20 euro in più;
pensione 1500 euro al mese: 30 euro in più;
pensione di 2.000 euro al mese: 40 euro in più;
pensione 2.500 euro al mese (90% di compensazione): 50 euro in più;
pensione 2.692€ al mese (75% di compensazione): 52€ in più.
Il saldo di novembre può variare da 10 a 130 euro. Ma attenzione: è un aumento una tantum, cioè lo 0,2%, che non si ripete nei mesi successivi. Quindi a dicembre è dovuto solo il 2% dell’anticipo dell’inflazione del 2023.