Patto di stabilità, accordo in Ue sulla riforma: per l’Italia finisce o torna l’austerity?

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
Wall Street

(Money.it) I 27 ministri dell’Economia, rappresentanti dei Paesi membri dell’Ue, hanno trovato l’accordo politico sulla riforma del Patto di Stabilità e crescita, il trattato sospeso per il Covid che regola le politiche economiche nel Vecchio Continente. Si tratta dello strumento principale della oramai nota stagione dell’austerity, seguita alla crisi economica dei debiti pubblici del 2011.

Il governo Meloni, assieme a un fronte di Paesi progressisti in tema di politica economica europea, hanno provato a limare il più possibile le regole sul controllo dei conti pubblici, ma rimarranno i vincoli del rapporto deficit/Pil al 3% e quello del debito Pil al 60%.

In ogni caso, ora, come annunciato dalla ministra delle Finanze svedese Elisabeth Svantesson, alla presidenza di turno dell’Ue, “c’è un accordo sulle linee più ampie del nuovo quadro di governance economica” come era stato auspicato dalla Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen.

Patto di stabilità, governo Meloni soddisfatto della riforma

In ogni caso sulla riforma della governance economica, secondo il vice presidente dell’esecutivo Ue Valdis Dombrovskis, “c’è ancora del lavoro da fare sui dettagli e per raggiungere una convergenza sulle questioni aperte che riguardano gli Stati”. L’obiettivo della Commissione rimane concludere il lavoro legislativo nel 2023, per arrivare al prossimo anno, quando scade la sospensione dell’attuale Patto, con un nuovo testo.

Il segnale, comunque, viene ritenuto molto positivo dal commissario all’Economia Paolo Gentiloni. Secondo il ministro del Tesoro italiano,


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