Pasta e cottura: al dente per digerirla meglio e prima

Di Antonia De La Vega 2 minuti di lettura
Pasta

Ormai è risaputo che la pasta al dente è molto più digeribile della pasta ben cotta, ma una pasta a cottura più breve significa anche un minore impatto sull’indice glicemico

La Pasta al dente è a basso indice glicemico.
Si consiglia di consumare la pasta cotta al dente anziché ben cotta, poiché il minor assorbimento dell’amido permette di scomporre più lentamente le molecole di glucosio contenute nell’amido stesso.

Pertanto, si avrà un effetto minore sull’indice glicemico e una minore stimolazione della produzione di insulina, e quindi la stessa pasta avrà un effetto minore sull’accumulo di grasso corporeo.

La lunga cottura, invece, porta al rilascio di amido, e anche con una cottura troppo lunga la pasta assorbe parzialmente l’acqua.

Infatti i picchi glicemici provocano una sensazione di sazietà fittizia e di brevissima durata. Ti ritroverai affamato molto prima, con il rischio di essere tentato di concederti spuntini fuori pasto e spuntini malsani.

Come cucinare correttamente la pasta?
Anche il grado di cottura della pasta varia a seconda dei gusti e delle abitudini.

Se sei abituato a mangiare pasta molto cotta e ti ritrovi ad assaporare la pasta chiodo, sembrerà dura e quasi immangiabile. Abituatevi gradualmente a una pasta meno cotta, accorciando di volta in volta i tempi di cottura.

Il consiglio per fare una pasta al dente facile da digerire e a basso indice glicemico è fidarsi del gusto e seguire queste semplici regole.

Lessate la pasta con abbondante acqua di cottura e ricordatevi di rigirarla di tanto in tanto: i granuli di amido devono risultare umidi senza diventare appiccicosi.
Tieni d’occhio i tempi di cottura sulla confezione: molte marche di pasta ora elencano due tempi di cottura, uno al dente e uno normale.
Per essere sicuri che la pasta sia pronta, quando mancano 5 minuti alla cottura, procedere alla degustazione. Quindi capirai esattamente quanto dista dal grado di tostatura desiderato.

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