(Money.it) Nei giorni festivi i lavoratori dipendenti hanno diritto, indipendentemente da quanto previsto dal contratto collettivo di riferimento, ad astenersi dall’attività lavorativa mantenendo il diritto alla piena retribuzione. Laddove la festività non dovesse essere goduta, ad esempio perché il giorno di festa coincide con il riposo del lavoratore, il dipendente avrà invece diritto a un giorno extra di riposo di cui godere in un secondo momento.
Discorso differente quando la festività nazionale coincide con una domenica: in tal caso, per gli operai quanto per gli impiegati retribuiti in misura fissa, spetta oltre alla normale retribuzione globale di fatto anche una quota aggiuntiva giornaliera di retribuzione. Un giorno più quindi, come successo per lo scorso Natale e Capodanno.
A tal proposito, verrebbe da pensare che anche per Pasqua è così visto che si tratta di una festività che cade di domenica. Tuttavia, è importante capire che – salvo qualche contratto collettivo – nonostante si tratti di una festività religiosa la Pasqua non è considerata come giorno festivo dal nostro ordinamento.
Quali sono le festività nazionali
È l’articolo 2 della legge n. 260 del 27 maggio 1949 a elencare i giorni festivi. Nel dettaglio, oltre a tutte le domeniche, sono considerati festivi:
- il primo giorno del
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