Partite Iva, attenzione ai controlli preventivi dell’AdE: chi rischia

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
Fisco, tasse e tributi cartelle

(QuiFinanza.it) L’Agenzia delle Entrate ha definito in maniera più stringente le misure di controllo da effettuare nel momento in cui viene aperta una nuova partita Iva. Gli uffici dell’AdE, attraverso un provvedimento del 16 maggio 2023, hanno definito ufficialmente quali debbano essere i nuovi criteri, le modalità ed i termini per effettuare l’analisi del rischio e gli eventuali controlli che devono essere effettuati nel momento in cui viene aperta una nuova partita Iva.

Nel caso in cui dovessero essere rilevati degli elementi di rischio, l’Agenzia delle Entrate provvede a richiedere al contribuente di presentarsi per fornire le spiegazioni del caso. Nel caso in cui il diretto interessato non dovesse ottemperare all’invito o non dovesse fornire tutti gli elementi necessari per dimostrare l’inesistenza del profilo di rischio, può incorrere in grossi guai. Nel momento in cui si dovesse venire a configurare questa situazione, l’Agenzia delle Entrate notifica il provvedimento di cessazione della partita Iva. A questo punto, il contribuente che avesse la necessità di avere una partita Iva ne deve chiedere un’altra. Per poterla ottenere sarà tenuto a presentare una polizza fideiussoria o una fideiussione bancaria a favore dell’amministrazione finanziaria, che abbia una durata minima di tre anni, per un importo minimo pari ad almeno 50.000 euro.

Ma cerchiamo di capire meglio in cosa consista il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate e andiamo ad analizzare i criteri e le modalità di controllo preventivo effettuato nel momento in cui si apre una nuova partita Iva.

Partita Iva, a chi si rivolgono i controlli preventivi

L’Agenzia delle Entrate effettua dei controlli preventivi su ogni partita Iva di nuova attribuzione. Questa particolare verifica viene effettuata nel momento in cui si ravvedono alcuni elementi di rischio, come, ad esempio, l’inadempimento ricorrente degli obblighi dichiarativi. O quando non sono state versate delle imposte in concomitanza di periodi brevi o transitori di operatività.

Ad essere sottoposte ai controlli da parte dell’autorità finanziaria sono tutte le partite Iva, che sono attribuite a:

  • titolare di ditta individuale;
  • lavoratore autonomo;
  • rappresentante legale di società, associazione o ente, con o senza personalità giuridica.

Allo stesso modo possono essere sottoposte a dei controlli anche eventuali partite iva già esistenti, nel momento in cui dovessero riprendere ad operare dopo un periodo di inattività. O quando sono state effettuate delle modifiche dell’oggetto o della struttura


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