Partite Iva apri e chiudi: ecco le regioni più “furbette”

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
Fisco, tasse e tributi

(QuiFinanza.it) La guerra contro le partite Iva apri e chiudi ha portato i primi risultati. L’Agenzia delle Entrate ha chiuso 1.221 posizioni, applicando la norma contro le false partite Iva, che è stata introdotta attraverso la Legge di Bilancio 2023. A fornire questi dati è stata direttamente l’AdE attraverso un comunicato stampa diffuso lo scorso 18 agosto 2023, con dati aggiornati al 31 luglio 2023.

Le regioni maggiormente colpite dalla mannaia sono state la Lombardia ed il Lazio, nelle quali sono state chiuse rispettivamente 359 e 254 partite Iva: stiamo parlando del 50% dei provvedimenti che l’amministrazione tributaria ha preso d’ufficio.

Complessivamente a finire sotto la lente d’ingrandimento dell’Agenzia delle Entrate ci sono altre 500 partite Iva, le quali presentavano una serie di anomalie sotto il profilo soggettivo. Complessivamente, attraverso queste posizioni Iva, sono state effettuate delle operazioni economiche per oltre 2 miliardi di euro.

Partite Iva apri e chiudi: i controlli

Tra le varie misure introdotte attraverso la Legge di Bilancio 2023 per contrastare l’evasione fiscale, il legislatore ha introdotto un intervento il cui scopo è quello di andare a stanare e bloccare il fenomeno delle partite Iva apri e chiudi.

Ma di cosa si tratta? Queste partite Iva sono generalmente collegate ad attività che ne chiedono l’apertura. Che poi ne chiedono la cessazione prima ancora di andare a versare le imposte previste e dovute per legge. Le attività, successivamente, riescono a far perdere completamente le proprie tracce. Si ripresentano in un secondo momento, chiedendo l’apertura di una nuova partita Iva. L’obiettivo è sempre lo stesso: effettuare nuove operazioni e chiudere nuovamente la posizione Iva senza pagare i dovuti tributi.

Il legislatore si è quindi mosso con l’obiettivo di andare a bloccare sul nascere questo particolare fenomeno. Con la Manovra 2023 è stato introdotto un intervento su tre diverse azioni, che, comunque vada, hanno escluso la responsabilità dei professionisti (in un primo momento, infatti, c’era l’intenzione di sanzionare anche i commercialisti che avevano aperto queste partite Iva; ipotesi successivamente abbandonata). Le azioni intraprese sono le seguenti:

  • l’Agenzia delle Entrate ha provveduto ad intensificare i controlli preventivi;
  • nel caso in cui un soggetto dovesse violare la legge è prevista una sanzione di 3.000 euro;
  • nel caso in c

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